sabato 24 dicembre 2011

Perchè un'alternativa esiste.....



Per l'articolo di Natale (ovviamente su sto blog nulla è conforme alla regole, quindi niente auguri) lascio la parola, o meglio la penna a Matteo che ha deciso di mettere su carta la sua esperienza universitaria e farci sapere cosa sta succedendo dall'interno. Buona lettura, unica indicazione: in fondo all'articolo trovate tutti i link legati a questo articolo per darvi riscontro immediato di quello che Matteo (ed io in altri post più vecchio) ci sta dicendo.
Buona lettura


Ciao a tutti, sono Matteo uno studente al terzo anno di Economia della Facoltà di Padova. State tranquilli non vi farò nessuna lezioncina sulla manovra Monti oppure sullo spread & Co, neppure vi spiegherò nuove teorie economiche come la Modern Money Theory, per questo ci sono economisti molto più preparati di me. Di cosa tratterò? Diciamo che vi parlerò semplicemente della mia esperienza universitaria con la speranza che i temi affrontati e gli spunti di riflessione vi aiutino a capire altri aspetti dell'economia che nessuno purtroppo tratta. Iniziamo dal principio, cosa mi ha spinto a scegliere di fare economia all'università? Sono due i motivi per cui ho fatto questa scelta: il primo riguardava il fatto di capire i motivi della crisi, in un mondo dove l'economia risulta essere sempre più importante (positivo o negativo che sia, è un giudizio personale) volevo scoprire i principi di questo sistema e magari verificare se esistessero soluzioni a questa crisi. Il secondo motivo era molto più personale, e riguardava la curiosità di scoprire e capire i motivi della povertà nel Terzo Mondo, come sia possibile che nel XXI secolo ci siano ancora persone che muoiano di fame.
I primi corsi, molto generali, mi hanno fatto entrare in un mondo a me sconosciuto e mi hanno dato le basi per capire meglio i temi più importanti dell'economia. E' dal secondo anno, però, che capisco che qualcosa non è proprio come io speravo che fosse...Corso di organizzazione aziendale: all'inizio del corso si spiega da cosa sono giustificate le azioni dell'uomo, ovvero successo, potere e affiliazione; chi cerca le prime due può diventare leader, chi invece è più propenso al terzo elemento può diventare solo un subordinato. Corso di marketing: vengono illustrati praticamente tutti i metodi immaginabili e non, in modo che il prodotto scelto sia venduto il più possibile (è riduttivo ma per la mia analisi basta questo). Corso di economia industriale, spiegazione della strategia del grilletto ( state attenti che qui c'è da ridere!): se due o più aziende si accordano per fare un prezzo di cartello per beni dello stesso tipo in modo da avere profitti maggiori e una di queste aziende non rispetta l'accordo le altre la eliminano...e qui avviene il colpo di teatro della lezione, il professore mette le mani in modo tale da formare una pistola ed esclama BUM BUM!! (tutti ridono, io non sapevo realmente se mettermi a piangere). Cioè capite bene che io stavo cercando i motivi della povertà nel Terzo Mondo e i corsi trattavano di come fare più profitti e come guadagnare di più anche a discapito del tuo vicino di casa!! Poi scopro che alcuni professori che insegnano all'università, appartengono alla famigerata Fondazione CUOA e sono i direttori scientifici (le menti) dei vari progetti che essa offre, quindi le stesse persone influenzano l'istruzione di centinaia di studenti ogni anno ed anche degli imprenditori, fornendo le stesse teorie e metodi di apprendimento a tutti. Qui c'è da porsi una domanda sostanziale: cosa significa l'economia e a cosa può servire? Secondo me l'economia deve mettere l'uomo al centro di tutto, ma non una percentuale minima che può considerarsi l'elite, ma l'intera umanità. Deve essere funzionale alla vita, ma la vita stessa non può dipendere da essa; se io ad esempio posso vivere una vita dignitosa con 50 perché devo avere l'ambizione di avere 100 e di togliere la possibilità di vita ad un'altra persona?? Qui mi viene in aiuto Tiziano Terzani che parla di felicità e la collega alla parola "accontentarsi"(1). Cosa c'entra la felicità con l'economia? Semplice, l'economia strutturata come scienza che mette l'uomo al centro deve puntare e offrire la felicità di esso. Ci sono teorie economiche moderne che parlano dell'economia in relazione alla felicità, e ho avuto la fortuna di sentire il professor Bartolini parlare proprio di questo, nel suo libro spiega come i paesi più ricchi siano anche quelli più infelici e ci sono grafici economici che spiegano questo(2).
Altro corso, anzi il corso per eccellenza, quello di macroeconomia: finalmente sento parlare di crisi e dei suoi motivi penso, in effetti è così, si analizzano le teorie macroeconomiche e le parole che risuonano continuamente sono debito, inflazione, inflazione, debito, debito ed inflazione....praticamente queste teorie trattano queste due parole come se fossero il male in assoluto dell'economia. La cosa lì per lì non mi ha colpito ed io come tutti a ripetere debito ed inflazione, fino a che leggendo su internet scopro che l'Argentina nell'ultimo biennio ha una crescita del 9.2% con un'inflazione del 27-28%!! Com'è possibile?? Il corso di macroeconomia dice il contrario, questi sono dei pazzi! Ivan Hein, sottosegretario argentino alla Presidenza e al Commercio, ha risposto a Strauss Kahn in una riunione del FMI così: “Che cosa me ne importa a me di avere una inflazione al 3% come avete voi in Europa essendo infelici tutti, se io posso dare felicità alla mia nazione con una inflazione al 30%? Lo so da me che va abbassata, ho studiato economia anch’io. Lo faremo. Ma lo faremo soltanto quando ci saremo ripresi tutti. Non prima. La felicità ha valore soltanto se può essere condivisa collettivamente, è una teoria economica, questa, e mi meraviglio che lei che viene dal Primo Mondo non lo sappia. La felicità per pochi privilegiati, non è vera felicità, è avidità bulimica. E’ un peccato mortale." (per completezza d'informazione Ivan Hein è stato trovato morto il 21 dicembre 2011 nella sua stanza d'albergo. Si parla di suicidio (?)...). Poi leggo ancora che in questo periodo la disoccupazione è scesa dal 22% al 4% e il tasso di povertà è diminuito. Bingo!! Eccolo qua il sistema che ho sognato, dove l'uomo inteso come collettività è messo al centro del progetto. E da qui iniziano le mie scoperte e inizio a comprendere un mondo che mi iniziava a stancare e dove sentivo di non appartenere. L'economia non è solamente quello che studio sui libri e mi viene spiegato nei corsi, ma per fortuna è ben altro. Prima parlavo di teorie nel corso di macroeconomia, bene le teorie che si studiano all'università sono unicamente neo-liberiste, le altre scuole di pensiero non hanno voce. Questo spiega perché a Keynes, l'economista che ha rivoluzionato il modo di pensare negli anni '30 e grazie al quale è stata superata la crisi del '29, nel corso viene dedicato un solo capitolo minore e solo teorico verso la fine delle lezioni. Riuscite a capire il meccanismo? Dall'università escono migliaia di cervelli, che presumibilmente dovranno dirigere il mondo nei prossimi anni, che sono settati in un'unica direzione limitata dell'economia. Questo non lo dico solo io, ma perfino gli studenti dell'Università di Harvard hanno scritto a Gregori Mankiw, docente di economia dicendo “Ci rifiutiamo di seguire questa lezione, vogliamo esprimere il nostro disagio circa le deformazioni di questo corso. […] Ci siamo accorti che il corso sposa una specifica – e limitata – visione dell’economia che perpetua sistemi di diseguaglianza economica problematici nella nostra società.”(3)
Io le risposte alle domande che mi facevo le ho trovate nella Modern Money Theory, una teoria economica che parla addirittura di piena occupazione, visione utopistica nel modello contemporaneo. Ah un'ultima cosa, la risposta alla povertà nel Terzo Mondo? Semplice guardate il discorso di Thomas Sankara, ex presidente del Burkina Faso, che fece il 29 luglio 1987 all'Organizzazione dell'Unità Africana.(4) Sankara verrà ucciso il 15 ottobre dello stesso anno dal suo migliore amico Blaise Campaorè, che diverrà presidente, con il supporto anche di Gengerè (ora Ministro della Difesa del Burkina Faso) e Charles Taylor (burattino al servizio della CIA ed ex Presidente della Liberia). Il colpo di Stato è stato orchestrato dalla CIA e dalla Francia.(5)
P.S Per chiarimenti, analisi, spiegazioni ecc. lascio la mia mail teogr_90@hotmail.it in modo tale che non dobbiate scrivere a Michele, cha altrimenti se la prende con me...

(1) http://www.youtube.com/watch?v=uQTg-AHlvhI
(2) http://www.athenaeumnae.com/public/allegati/2049_presentazionebartolini.pdf
(3) http://hpronline.org/harvard/an-open-letter-to-greg-mankiw/
(4) http://www.youtube.com/watch?v=ZDyOCw4suXk
http://www.youtube.com/watch?v=IycG-6xw6Ks&feature=related
(5) http://www.youtube.com/watch?v=ChDY4zbMHes&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=5An5I9lr9OQ&feature=related

giovedì 8 dicembre 2011

Il Piano (sulle tracce della crisi economica)


Sfrutto una chiacchierata fatta oggi con mio mio amico per scendere più nei dettagli dei miei ultimi due post! Davide (il mio amico) oggi mi ha posto un paio di questi assolutamente pertinenti e che richiedono una risposta precisa. In sostanza mi chiedeva se non considero esagerato scrivere che l’attuale crisi economica e dell’Euro derivi da un piano preciso nato e pensato alla fine della seconda guerra mondiale. Questione perfetta per farmi introdurre maggiori dettagli a quello che ho scritto negli ultimi giorni.
Premetto che non mi interessa fare il maestrino saccente o dimostrare che Davide ha torto, ma semplicemente portavi alcune prove di questo piano. Seconda premessa, considero Davide una persona di gran cultura, che ha conoscenze elevate e con un grande esperienza visto il suo lavoro e visto che ha girato mezzo mondo e questa mia considerazione nei suoi confronti mi porta a dover essere preciso al millesimo nel raccontare questo piano, altrimenti verrei smascherato subito e farei una figura misera. Detto questo, parto con il racconto.
Intanto due questioni iniziali, perché questo piano? E soprattutto, a chi serve?. Ecco quello che io ho trovato studiando e mettendo assieme le prove:
- Serve a impoverire milioni di persone e fargli perdere il potere di decidere, serve a svuotare di fatto la democrazia e le sovranità nazionali
- il piano serve per riportare al potere una stretta elite che hanno perso il potere sui popoli dopo la rivoluzione francese (sto semplificando al massimo eh, la storia è più complessa)
Chi cominciò a teorizzare questo piano? Questi sono i nomi, probabilmente sconosciuti ai più ma quelli che di fatto hanno fornito le idee e le teorie economiche per fare in modo che quella elite potesse riconquistare il potere: Walter Lippmann e Edward Berneys, 2 intellettuali americani e in Europa invece Jean Monnet, Francois Perroux e Robert Schuman politici ed economisti francesi. Questi 5 personaggi, probabilmente non in collegamento tra loro diedero le basi teoriche a questo piano, un piano pensato dall’inizio degli anni ’20 fino al 1945. Nel dopo guerra altri personaggi quali Ludwig von Mises, Friederich von Hayek, Jacques Rueff e Raymond Aaron, tutti economisti che avevano chiedevano un contenimento molto stringente dello Stato nella vita economica di un paese. Ovvero di avere un Stato “leggero” che desse lo spazio massimo al mercato e che intervenisse solo a tappare i buchi creati dai disastri liberismo.
Questi furono i primi economisti che diedero i natali al neoliberismo e al neomercantilismo, il piano però non si fermo perché in gioco c’era troppo e quella elite non poteva perdere la partita, altrimenti sarebbe stata cancellata per sempre dalla storia dell’uomo. Cosa successe successivamente? Il piano prese forma, una forma mostruosa, perché per far passare queste idee di questi pochi economisti nacque il Piano, perché i personaggi nominati prima erano solo il cervello, ma le idee per camminare hanno bisogno di braccia e gambe. Le braccia e le gambe di questo piano furono e sono tutt’ora le fondazioni, i think tanks e le università. Le idee di questi economisti furono finanziate a 360 gradi e furono inculcate nelle giovani generazioni dell’epoca in modo tale che le teorie economiche neoliberiste furono spacciate come le uniche verità economiche. In Italia, per fare un po’ di nomi il CUOA, la LUISS, Bruno Leoni, Prometeia e Nomisma hanno formato migliaia di economisti, giornalisti, professori, imprenditori.
C’è poi una tappa fondamentale che è la conferenza di Konstanza sulla teoria monetaria nel 1970 che puntò a inculcare i nuovi leader europei alle teorie della deregolamentazione, della privatizzazione. Negli anni ’70 il più illustre economista fu Milton Friedman che troveremo poi come consigliere di Augusto Pinochet in Cile quando le camere di tortura funzionavano a pieno regime.
Forse non riesco a rendere l’idea ma provate ad immaginare ad un virus che all’inizio è poco virulento, niente sintomi, zero malessere ma man mano che passano i giorni il virus comincia a riprodursi e a manifestarsi, un po’ come un cancro (scusate per l’esempio) che prima prende solo un organo, poi si espande e diventa padrone del corpo sano. Un altro mio amico, Matteo mi spiega esattamente questo, dicendomi che all’Università i professori di economica non dedicano tempo a teorie alternative, molti non ne possono nemmeno parlare perché pagati proprio da quelle fondazioni di cui vi dicevo prima. Ecco il Piano, portato avanti per imboccare tutti i leader politici con pochi concetti, rapidi e facili da capire. Quali? Eccoli qua:
- l’inflazione secondo Milton Friedman era il male assoluto per ogni economia ed arrivò a teorizzare che un livello “accettabile” di disoccupazione era necessario per contenerla
- il debito pubblico è una follia perché lo Stato deve essere come un padre di famiglia, ovvero deve spendere meno di ciò che guadagna. Questo concetto è talmente profondo che persino i politici di sinistra ci cascano ogni volta. Non capendo che il debito pubblico (solo se con moneta sovrana, cosa che in Italia non esiste più) è la ricchezza dei cittadini, perché l’unico attore che può creare moneta nuova e quindi ricchezza è lo Stato e non sono i privati (che tra di loro si scambiano sempre la stessa moneta)
Questi due banali (e falsi) concetti furono tramandati a tutta la classe politica ed economica in Europa e negli Stati Uniti d’America e di fatto in tutto l’occidente, Giappone e Australia compresi.
L’Europa, come mi ha scritto oggi Davide, è effettivamente molto probabile che nacque inizialmente con il Trattato di Roma del 1957 per unificare popoli che fino a pochi anni prima si facevano la guerra ed è innegabile che questo processo ci ha dato 60 anni di pace mai visti in questo continente. Ma è altrettanto evidente che il processo di unificazione è servito a quella elite per espropriare sovranità economica e monetaria ai popoli, di imporre sacrifici economici disastrosi basati su teorie false e sbagliate. Poi come ultima questione dobbiamo capire che il Piano è stato creato per evitare una volta per tutte che le democrazie nazionali prendessero il potere e creassero Stati forti e ricchezza per i propri cittadini. Quel potere non poteva perdere la sfida e ha fatto di tutto (molto in maniera criminale) per distruggerci e per farci soffrire. Non mi spingo oltre, ma in altri post magari andrò ancora più nel dettaglio. Chiudo qui sperando di aver dimostrato quello che vado scrivendo da un po’ di tempo


Molto di quello che scrivo è frutto del lavoro del giornalista Paolo Barnard (www.paolobarnard.info) e di una mia ricerca personale fatta proprio sul suo lavoro per verificare fonti e teorie.

lunedì 5 dicembre 2011

Sono stanco


Sono stanco, troppo stanco di dire che va tutto bene. Quando trovo i miei amici, i colleghi, i miei genitori ogni volta mi chiedono come va. E io per cortesia rispondo, ma rispondo in maniera quasi svogliata, senza darci peso. Si si, va tutto bene grazie, quando dentro di te senti che le cose non stanno andando bene. Sono stanco di mentire e di fare bei sorrisi (ma quando importante è un sorriso che ti scalda il cuore?), sono stanco di mentire alla gente che mi sta attorno dicendo loro che va tutto bene.
Questo post è per dirvi che le “cose” nella nostra povera Italia e nella nostra Europa hanno preso una piega drammatica, probabilmente non reversibile se non con un prezzo altissimo in termini di sacrifici economici e probabilmente umani. Poche righe per dire che non siamo dentro al film Amytiville horror, che non possiamo cambiare canale. È la nostra vita, è il nostro futuro ed è purtroppo una tragedia per milioni di persone
È di oggi la manovra del nuovo Governo Monti e per spiegare la situazione copio un pensiero di un mio amico su facebook (Pippo, ti rubo la citazione):
“Ci sono cose che non mi convincono (eufemismo!!!):
- Perchè devo pagare l'ICI maggiorata del 60% per la mia unica casa
e il Vaticano con 30.000 (attenzione: NON le chiese, gli oratori etc) unità
affittate a banche, commercianti, polizia, alberghi, ristoranti no?
- Perchè devo pagare più IVA e chi ha portato capitali all'estero ha un aggravio
di tasse di solo 1,5% in più (oltre al 5% già pagato), contro una media europea
del 10-15%?
- Perchè non sono stati tagliati gli stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali,
mentre vengono bloccati per 2 anni i recuperi dell'inflazione delle pensioni da 1000 euro?
- Perchè non ci sono segni SERI di lotta all'evasione mentre aumentano ancora una volta
i carburanti (e poi di conseguenza tutti i beni che viaggiano su gomma)
- Perchè aumentano l'IRPEF regionale (che tocca tutti) e invece lasciamo intatta l'IRPEF
per i redditi alti (sopra i 75.000€ NETTI all'anno)?
e non tiriamo fuori storie tipo "dobbiamo farlo se non c'è il fallimento" perchè POSSIAMO FARE ANCHE LE ALTRE cose dette per non fallire!!!!”.
Tanti perché che richiederebbero una risposta lunga e articolata, ma per farla breve questi perché trovano risposte in un piano enorme, chirurgico e astuto che è nato dopo la fine della seconda guerra mondiale e che prevedeva la crescita di una Europa unita sotto una unica moneta di proprietà di nessuno, o meglio di pochi privati che l’avrebbero concessa in prestito agli Stati a tassi di interesse altissimi. Non vi faccio la storia di tutto questo piano (se avete tempo fate un paio di ricerche in internet e in poco tempo avrete tutti i documenti che vi spiegano i passaggi tecnici e politici di questo piano). Come popolo, come cittadini abbiamo il dovere (verso le generazioni future) di capire questo piano, di capirne le radici, di capire le persone che lo hanno portato avanti e capire le teorie economiche che lo hanno sostenuto. Non è sufficiente arrabbiarsi con le banche, con il governo, con il parlamentare di turno, con la sfiga e con l’idea che tanto siamo sempre stati poveri e quindi cosa vogliamo farci. Dobbiamo studiare questo piano, portato avanti da una elite finanziaria che per 60 anni ha sviluppato un piano per renderci schiavi di 2 fantasmi: l’inflazione e il debito pubblico. Se oggi parliamo di debito pubblico, alle persona si raddrizzano i capelli. Ooooddddiiiiooo il debito pubblico. Ma se vi dicessi (badate bene che non lo dico solo io, ma anche diversi Nobel dell’economia) che il debito pubblico è la ricchezza dei popoli e che l’inflazione è una falsa preoccupazione (ad oggi l’Argentina ha una inflazione attorno al 25% eppure cresce a ritmo del 9% annuo)? Se vi dicessi che quasi tutti i libri di testo all’interno delle università, delle fondazioni, dei think tank rispecchiano le idee neoliberiste e neoclassiche che prevedono che la finanzia comandi il mondo anche al di sopra delle sovranità popolari e degli Stati? Se vi dicessi che NESSUN partito in Italia va contro a queste teorie e contro questo disegno sociale ed economico? Se vi dicessi che l’euro come moneta è una tragedia unica perché è una moneta senza una sovranità? Se vi dicessi che il trattato Euro Plus firmato il 25 marzo 2011 prevede senza mezzi termini la contrazione degli stipendi dell’apparato pubblico e privato? E che peggio ancora questo patto prevede la creazione di un fondo salva stati da 700 miliardi di euro e che l’Italia dovrà versare una quota a questo fondo di 126 miliardi di euro entro quest’anno se il trattato verrà ratificato?


126 miliardi sono 6-7 finanziarie. Se vi dicessi che nonostante questa ennesima manovra, l’Italia non migliorerà la sua situazione e che anzi andrà peggio per milioni di persone? Se vi dicessi che la disoccupazione aumenterà, che il credito bancario diminuirà ancora? Se vi dicessi che tutto quello che sta succedendo è stato pianificato a tavolino e portato avanti con una spietatezza mai vista? Se vi dicessi che la storia economica è esattamente all’opposto di quella che ci raccontano? Ecco perché sono stanco di dire che va e andrà tutto bene, i dati che ho raccolto, i documenti che ho letto mi portano a dire che il futuro per noi non sarà per nulla facile. Sono stanco di sorridere e dire: “Vai tranquillo, vedrai che sta crisi finisce”. Se vogliamo capire questo piano diabolico e se vogliamo avere le armi per distruggerlo, dobbiamo studiarlo al microscopio, fare pressione, essere cittadini veramente attivi, difendere la nostra democrazia, difendere la nostra sovranità e non per un mero guadagno politico, ma proprio per la nostra stessa sopravvivenza. Non serve a nulla protestare senza sapere chi sono i nostri veri carnefici e i nostri veri padroni.