mercoledì 1 febbraio 2012

Domani nella battaglia ricordati di me


Eh già domani ricordati di me. Questo post lo scrivo per le generazioni future, per i miei nipotini, per i ragazzi più giovani perchè nel momento della battaglia si ricordino di queste righe. Non voglio passsare per quello che prevede il futuro o robe del genere, voglio solo che chi legge queste righe provi ad immaginarsi il futuro di noi giovani e delle generazioni ancora più giovani!Perchè? Perchè mi sto accorgendo che i numeri, che prima leggevo sulla crisi economica e che mi sembravano distanti e riferiti sempre a qualcun altro, che non riuscivo ad inquadrare, si stanno avvicinando alla mia vita quotidiana. Fino a qualche mese fa sentivo del problema del credito, della disoccupazioni, leggevo percentuali, numeri, dati ma non riuscivo a contestualizzare. Mi parevano numeri scritti su di un foglio di carta, freddi numeri senza un volto, senza un'anima, senza un contatto con la vita reale.
Ora è cambiato tutto con una velocità che per me è spaventosa. Ho avuto la fortuna di poter esprimere il mio punto di vista una settimana fa (25 gennaio 2012) davanti ad una platea di una quarantina di ragazzi che sono venuti ad ascoltare quello che da 3-4 anni sto studiando sulla crisi economica. Non so perchè ma da quella sera è cambiato qualcosa, alcuni amici, alcuni conoscenti mi stanno parlando delle loro situazioni economico/lavorative e delle loro ansie sul futuro. Tranquilli, non farò nomi e cognomi, rispetto troppo queste persone per pubblicare i loro pensieri.
Ma la realtà è che mi sono state consegnate nelle mani storie di quotidiana difficoltà, di quotidiana paura e incertezza. Ho avuto la possibilità attraverso lo studio che ho fatto e che ho voluto divulgare di venire a conoscenza di pensieri che normalmente molti si tengono dentro, soffrendo in silenzio e senza trovare molte volte un aiuto concreto. Ovviamente non mi considero quell'aiuto e non ritengo di avere nessun merito, ho avuto solo la volontà e la fortuna di ascoltare vari racconti e vari punti di vista. Il punto in comune? Che tutte queste storie appartengono a persone che conosco, che sento, con cui condivido molto e a cui tengo.
Le storie in sintesi parlano di vicini di casa (non miei) che vengono a chiedere i 100-200 euro per arrivare a fine mese, raccontano di amici che mi dicono di sentirsi in una situazione di galleggiamento senza però saper bene cosa fare, raccontano di quotidiana resistenza nel posto di lavoro tenuto stretto con le unghie anche se ti da poco e ti costringe a mandar giù bocconi amari. Oggi una mia amica mi raccontava di un signore di quasi 50 anni che da 15 giorni ha perso il lavoro e dicendoglielo aveva le lacrime agli occhi. E ancora storie di colleghi incazzati neri con la politica italiana e che vedono un futuro piuttosto nero e pesante. Quei numeri scritti su fogli di carta che raccontavano e raccontano della crisi mi sono talmente vicini che solo ora mi rendo conto di cosa portano dentro. Portano paura, sfiducia, depressione e immobilità. Ho provato a spiegare su questo blog cosa staa succedendo, ho provato a spiegarlo durante la serata che ho tenuto una settimana fa. Ma non credevo che in questo breve lasco di tempo tutte queste storie si intrecciassero tra loro.
Perchè allora ho dato questo titolo al post? Prechè vedo e leggo quello che sta avvenendo in Grecia, ho visto l'ultima “lettera” firmata BCE-Europa-FMI (1) che chiede la cancellazione di tredicesima e quattordicesima per i lavoratori, chiede il licenziamento entro 3 anni di 150.000 lavoratori pubblici, chiede la cancellazione dei contratti colletivi dei lavoratori, chiede la privatizzazione di acqua e altri beni pubblici fondamentali. Ci sono notizie che fanno venire i brividi, di genitori che abbandonano i figli perchè non riescono più ad accudirli (2), notizie di tagli alla spesa sanitaria anche del 40% e di sciacallaggio negli ospedali. Vedete, l'illusione che ci stanno vendendo è che l'Italia può salvarsi dal default, ma la verità è che il salvataggio dell'Italia avrà un costo talmente alto che potremmo arrivare tranquillamente alle scene che ora vediamo attorno al Partenone. Il salvataggio dal default avrà un costo sociale talmente alto che distruggerà comunque quello che resta della nostra nazione. È appena stato votato dall'Europa il Fiscal Compact che dice che gli stati che hanno un deficit pubblico superiore al 60% devono rientrare sotto questa soglia riducendo di 1/20 ogni anno l'eccedenza. Per l'Italia equivale a 40-50 miliardi ogni anno per andare a ridurre il debito. E questo per i prossimi 20 anni. Fate un paio di conti e la cifra è enorme, questo significa che ci toglieranno il sangue e distruggeranno le nostre sicurezze sociali (pensioni, cassa integrazione, contratti nazionali, diritti dei lavoratori) per rimettere il debito. È in arrivo un massacro che non ha precedenti. Il popolo greco stà già urlando da mesi, ma ormai non si può più fare nulla per loro. Le storie che ho sentito nel mio piccolo, le storie quotidiane di resistenza dignitosa a questo massacro mi portano a pensare che a breve toccherà a noi. Poi se questo breve possa essere 6 mesi, un anno o due poco cambia. Come mi sono permesso di dire durante la serata, noi abbiamo bisogno di capire contro chi stiamo combattendo, quanto forte è il nostro nemico, che armi usa e perchè lo fa. Se non arriviamo a capire questo sarà molto dura. Ecco perchè idealmente chiedo alle generazioni future di ricordare queste poche parole, questi miei pensieri scritti di corsa. Non perchè io abbia la verità assoluta e non perchè io sia il salvatore, ma semplicemente perchè quei dati così freddi e distanti si stanno avvicinando ad una velocità incredibile, stanno toccando le persone a me care, che conosco e che ritengo oneste, corrette e meritevoli di una vita vissuta pienamente e non ridotta al galleggiamento nell'ansia quotidiana.


(1) http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9779

(2)http://www.leggo.it/news/mondo/crisi_greca_la_disperazione_delle_madri_bambini_affidati_a_chiese_e_scuole/notizie/0/161192.shtml

1 commento:

Anonimo ha detto...

e intanto festeggiamo perchè lo spread si abbassa, ci stanno togliendo il futuro e anche il presente ma lo spread si sta abbassando, quindi festeggiamo!!
Matteo