sabato 11 agosto 2012

Ci stanno togliendo l'ossigeno per respiare. Ecco perchè il debito pubblico è la nostra salvezza

Avete presente quella sensazione di avere una idea che vi gira in testa ma che non sapete concretizzare o spiegare? Sensazione fastidiosa perché non riesci a esprimerti come vuoi e non riesci a farti capire fino in fondo lasciando così spazio a dubbi o interpretazioni. Ultimamente mi trovo sempre più spesso a parlare di crisi economica, euro, debito pubblico e proprio su questa ultima parola i fraintendimenti sono quelli più frequenti. Non si riesco in maniera semplice e concreta a spiegare perché il nostro debito pubblico non è un problema e che questo debito è in realtà la ricchezza di noi cittadini e delle aziende. Una volta lo spieghi in maniera tecnica, l’unico attore che può stampare moneta è lo Stato, lo Stato poi decide cosa finanziare, i privati ricevono i finanziamenti per fare ad esempio una scuola pubblica, i finanziamenti ricevuti si riversano le circuito privato ovvero nelle famiglie e nelle altre aziende. Ma anche così non sempre è immediato capire il giro, allora si prova con degli esempi, dei paragoni ma questo metodo ha un limite invalicabile, ovvero ad un certo punto la teoria salta perché ti arriva la classica esclamazione: “Si, ok ma quella è teoria, nella pratica come fai a dimostralo, come fai a spiegarlo alla gente?” Nonostante tutti gli studi, incontri, summit, riunioni fatte quando devi spiegare cosa è il debito pubblico si rischia sempre di scivolare in qualche incomprensione e buttare alle ortiche magari anche ore di spiegazione che fino a quel momento era filata via lisca. Roba da mangiarsi le unghie o tirarsi una martellata sugli stinchi. Per fortuna la soluzione è semplice, è sempre stata alla mia portata, davanti al naso e anche alla bocca. In un gesto talmente semplice e involontario che viene trascurato da tanti. Quale? Bè semplice, respirare. Non mi sono rimbecillito tutto ad un tratto, ora spiego perché il respiro è strettamente legato al concetto di debito. Se rileggete i miei post più vecchi trovate il solito concetto: il debito pubblico è la ricchezza dei cittadini perché quello che è debito per lo Stato è credito per i privati. Lo Stato crea moneta e la utilizza per gli scopi che l’azione politica si è prefissata (come ad esempio uno stato sociale, ma anche nel peggiore dei casi uno stato bellico). In economia aziendale mi han sempre spiegato che quello che è debito per qualcuno è credito per qualcun altro. Quindi per la stessa teoria se lo Stato ha un debito qualcun altro avrà un credito. Siccome lo Stato spende in base alle scelte politiche, se la politica decide che la priorità sono le famiglie avremo incentivi fiscali, sussidi ecc ecc. Se la politica decide che è giusto fare la guerra, avremo finanziamenti per le armi, l’esercito ecc ecc. L’altro passo in avanti è capire che se lo stato spende di più quello che incassa la differenza rimane nel circuito privato (cittadini e aziende) arricchendolo mentre se lo stato spende meno di quello che incassa il circuito privato si impoverisce. Fine del concetto di debito e di spesa dello Stato. Altro passo in avanti. Ora i trattati europei prevedono il pareggio di bilancio, ovvero ti do 100 e poi ti tolgo 100. Al circuito privato resta zero. Così per dare un dato, il pareggio di bilancio l’hanno messo in costituzione rendendola quindi carta straccia visto che i primi articoli riguardano il lavoro, l’uguaglianza sociale e di opportunità, riguardano la scuola, il benessere sociale, la “cosa pubblica”. Ma se lo Stato da 100 e toglie 100 come fa a rendere una società migliore, con benessere diffuso e dove i cittadini vivono una piena democrazia? Fine dei passi in avanti. Ora facciamo un passo a lato. E paragoniamo il respiro al debito pubblico. Fin da piccoli ci insegnano che respirare è l’atto fondamentale per vivere. L’ossigeno entra nei polmoni che poi lo veicolano tramite il sangue a tutti gli organi. Inspiriamo per immettere aria, espiriamo per buttare fuori le tossine. Roba da quinta elementare. Stringo il concetto, quando noi respiriamo 1 litro di aria, lo immettiamo tutto nel nostro corpo, poi con l’espirazione ne buttiamo fuori 0,7 litri perché l’altro 0,3 è rimasto dentro al nostro corpo per far funzionare il sistema. Altro concetto da quinta elementare. Bene, i geni illuminati dei trattati europei hanno detto: “voi respirate un litro e buttate fuori un litro della stessa roba”. Oh proprio dei geni. Se un dottore ti dice una roba del genere lo prendi per matto. Come farebbe un corpo a sopravvivere senza ossigeno? Non si può fisicamente immettere un litro di aria e buttarne fuori un altro litro. Questo sembra ovvio a tutti. Altrimenti saremmo già morti da un pezzo. Noi respiriamo un litro e ne mandiamo fuori qualcosa meno perché una parte la tratteniamo per le funzioni vitali. E la natura non è mai venuta a bussare alla nostra porta per dirci: “Michele, bastardo voglio indietro la mia aria”. Fa ridere vero, ecco invece da ora in poi saranno lacrime come mai avete visto prima e probabilmente anche molto sangue come mai avete visto prima. Pareggio di bilancio vuol dire respirare un litro e buttar fuori un litro, significa asfissia, significa morte.