venerdì 7 dicembre 2012

Le parole vuote di chi non sa più cosa dire

Una volta si vendeva l’anima al diavolo, ora credo che molti abbiano venduto l’anima al debito pubblico. Stamattina (6 dicembre, ore 8.20) ero in macchina e ascoltavo distrattamente Flavio Tosi che parlava a Radio24. Una frase basta per capire l’assurdità del momento: “Bisogna ridurre il debito pubblico e la spesa pubblica” dichiara il sindaco di Verona. Ora, partendo dal presupposto che non ho mai avuto simpatia per questo partito politico, pensavo che almeno i suoi rappresentanti visto la scelta di stare all’opposizione avessero finalmente capito il reale problema della nostra situazione socio-economica. E invece hanno venduto l’anima. Senza tanti rimorsi. Sig. Sindaco, Lei ha ragione, bisogna ridurre il debito, ma non deve fare nemmeno tanta fatica ad inventarsi qualcosa di nuovo sa. Le basterà aspettare il 1° di gennaio 2013, fra 25 giorni quindi quando il Fiscal Compact comincerà ad operare. Lei sa vero cosa c’è scritto su sto trattato europeo? Riduzione del debito pubblico di 50 miliardi (per l’Italia, calcolato in questo modo: il trattato dice di ridurre il debito pubblico portandolo al 60% in 20 anni, ovvero 1/20 all’anno. Noi siamo al doppio come rapporto, circa il 120%, quindi dobbiamo ridurre il debito dai 2000 miliardi attuali a 1000, ovvero 50 miliardi l’anno). Lei non si affanni, passi un buon Natale, festeggi l’ultimo dell’anno e il 1° di gennaio si riposi a casa. Per la riduzione ci pensa il Fiscal Compact (si lo so, suona un po’ da pubblicità). Sono ripetitivo vero? Ho scritto altri post su questo tema, però sapete, se davanti a te si para un ladro, io urlo più forte che posso per farmi sentire e chiedere aiuto. Quindi, Sig. Sindaco, Lei stia tranquillo, per la riduzione del debito ci hanno già pensato altri. Le resta da ridurre la spesa pubblica, ma mi tocca deluderla anche qui. La spesa pubblica non è mai stata un problema, lo sapeva questo? Guardi, le do un aiuto. Le sarà sufficiente aprire internet, andare sul sito dell’Istat e cercare le Serie Storiche sull’aumento della spesa pubblica e del debito pubblico. Oggi sono buono e le do un altro aiuto. Sa cosa ci troverà là dentro? Troverà dei dati un po’ “strani”, ovvero che dal 1990 ad oggi i vari governi che si sono succeduti hanno “risparmiato” 511 miliardi di euro. Per parlare ancora più semplice, hanno speso meno di quello che hanno incassato. Sa cosa significa? Che la nostra spesa pubblica è sotto controllo. Certo, ci sono i Belsito, i Fiorito e altri ancora ma se dà una occhiata i governi hanno sempre (o quasi) speso meno di quello che incassavano. Perché anche Lei, e voi della Lega vi volete occupare di due problemi che di fatto o già se ne stanno occupando altri o che proprio non esistono? È un po’ come se mio papà si dovesse preoccupare di andare a lavorare domani quando è in pensione. Le sue dichiarazioni sono sbagliate e inutili (e su debito e spesa pubblica non solo le sue dichiarazioni sono sbagliate). Le faccio due proposte per le festività, su cui magari lavorare concretamente e le estendo a tutta la classe politica italiana che sembra avere così tanto a cuore i destini del nostro Paese. Oggi, Sig. Sindaco leggevo sul sole24ore.com che Deutsche Bank è stata denunciata da 3 suoi ex dipendenti per aver nascosto 12 miliardi di perdite su prodotti finanziari, e che inoltre sempre Deutsche Bank è sotto inchiesta giudiziaria negli USA per riciclaggio di denaro sporco. (fonte il Sole24ore) Questo è solo un esempio dello strapotere delle grandi banche. Le propongo di informarsi e magari di vedere se è possibile trovare qualche modo per ridurre il potere delle istituzioni finanziarie. Le do sempre un aiuto, a questo indirizzo (http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/12/ecco-cio-che-sta-accadendo-in-argentina.html#comment-form) trova un paio di suggerimenti che arrivano dal governo argentino. Sono semplici, si possono fare e non “costano” nulla in termini finanziari. Seconda proposta: sempre dai dati dell’Istat Lei potrà accorgersi che il problema del debito nasce da altro. Ovvero dagli interessi e non dalla spesa pubblica. Gli interessi alimentano il nostro debito per il 95% del suo importo. Abbiamo pagato miliardi di interessi senza mai ripagare il capitale. È come se io avessi un mutuo da 100.000 euro, e dopo aver pagato 95.000 euro di interessi avessi ancora lo stesso capitale da ripagare. A me sembra un po’ strano, a Lei? Provi a verificare se esiste un soluzione reale, concreta e immediata per liberarci del debito (no, non mi dica la crescita perché lo sa anche Lei che è solo un palliativo) Faccia questo sforzo di documentarsi, una volta che ha delle risposte mi faccia sapere, fino a quel momento le chiedo di stare zitto per evitare di imbrogliare i suoi elettori, i suoi cittadini e l’Italia intera.

2 commenti:

Gianluca ha detto...

Ciao Mit,intanto grazie per essere venuti ieri al battesimo e complimenti per il tuo blog,per quanto riguarda tutti questi discorsi,non è che forse è meglio lasciare agli italiani tutti questi problemi e magari ricominciare con qualcosa di diverso..tipo questo sito indipendenzaveneta.net io parlo da completo ignorante del settore, ma mi affascinava l'idea dopo aver letto qualche loro volantino.Mi piacerebe sapere la tua idea!

Michele Cogno ha detto...

Ciao Janny, non condivido il fatto di lasciare agli italiani i problemi perchè io parto dal presupposto che tutti su questa terra siamo nati uguali e con gli stessi diritti. Abbandonare la nave e veder soffrire persone non credo sia il miglior modo di iniziare un nuovo cammino. Preferirei che fossimo in grado tutti di vedere chi ci sta derubando della nostra vita e della nostra democrazia e assieme cambiare il sistema. Ma ripeto, questa è una mia personale visione. Su indipendenzaveneta.net ho appena finito di leggere il loro statuto e le finalità (articolo 2 dello statuto) mi trovano daccordo ma quello che manca in questo statuto è sapere cosa vogliono fare con l'euro e i trattati europei. Sono pienamente daccordo con te nel ricominciare da qualcosa di diverso. è quindi fondamentale cosa vuole fare indipendenzaveneta con l'euro e l'europa. Perchè se tacciono sulla nostra moneta è tempo perso. Se ti affascina questo movimento ti posso solo consigliare di fare loro queste due domande: Cosa fate con l'euro? Cosa fate con i trattati europei? Queste due domande ti possono far capire in un attimo che tipo di movimento sono e se ci tengono veramente alle persone o se come molte volte sono solo parole scritte su una pagina web... poi per approfondire ne possiamo parlare davanti ad una bella bistecca
p.s: grazie a voi per l'invito. Un abbraccio a te, Laura, Gaia e Nicolò.