martedì 17 aprile 2012

La morte della Costituzione italiana


Ah la Lega Nord, che branco di ladri, sbraitavano tanto contro i poteri forti, lottavano per il federalismo, contro Roma ladrona, contro la corruzione. E guarda che fine han fatto!! Eh ma anche quelli della Margherita dai, far sparire 13 milioni di euro. È ora di finirla con sti finanziamenti ai partiti, han rotto le balle dai. E la Casta? Tutti ladri, tutti seduti li a 20.000 euro al mese con tutti i loro privilegi. E quanti soldi buttiamo per mantenerli con le nostre tasse? Guarda uno schifo proprio, e poi te vai a fare una visita in ospedale e ti tocca pagare il ticket aumentato. Bisognerebbe mandarli a casa tutti, ha ragione Beppe Grillo.
Lo dicono perfino alla tv, Stato ladro che ci ruba i soldi, Grillo che arriva al 7% nei sondaggi, e poi dai, i partiti hanno la fiducia del 4% degli italiani. Sono morti, sono inutili castelli burocratici che mangiano soldi. E qua il lavoro manca per colpa loro, Berlusconi ladro, lui e tutte le sue puttane che si portava a letto. In Italia fa schifo tutto, la gente si ammazza perché non sa come pagare le tasse e come arrivare a fine mese. È ora di finirla, bisogna ridurre il debito, privatizzare, tagliare la spesa pubblica e bisogna investire, far spendere la gente, vogliamo il lavoro capito. Il lavorrooooooo. Domani si va in piazza a protestare e poi magari alla sera ci troviamo al bar a farci l’aperitivo, che dici? Dai che la CGIL ha indetto 2 ore di sciopero contro la riforma del lavoro, dai che gliela facciamo vedere noi. Dai che uniti si vince. Dai che non ci fregano più sti quattro corrotti di politici.
Giorno 17, mese 4, anno 2012. La nostra Costituzione è stata ammazzata. E tutti quelli che sbraitano come nelle frasi sovrascritte non ne sanno nulla. Siamo morti assieme alla nostra Carta Costituente, ma non ce ne siamo accorti. È come se ci avessero mozzato la testa in battaglia ma noi per inerzia stessimo ancora correndo. Siamo morti ma non ce ne siamo accorti.
Perché? Come perché? Eravate troppo occupati a vedere morire la Lega vero? Oggi con 235 voti favorevoli, maggioranza dei 2/3 abbondantemente superata, il Senato ha inserito il pareggio di bilancio in Costituzione. Ora per molto non vorrà dire nulla, ma per qualcuno (io per esempio) è la fine della nostra democrazia e della nostra sovranità. Non vi rifarò il sermone con teorie economiche. Vi chiedo di fermarmi, di spegnere tv e radio, di buttare dalla finestra il giornale che state leggendo. Leggete i post che stanno sotto a questo, specialmente il penultimo di Matteo che vi spiega con una semplicità imbarazzante cosa vuol dire “pareggio di bilancio”. Vuol dire fermare la spesa dello Stato che è l’unico soggetto che spende a deficit per il bene dei cittadini. Fare il pareggio di bilancio per l’Italia vuol dire condannare generazioni di giovani alla fame, alla miseria, alla disoccupazione, all’indigenza e alla morte. Il pareggio di bilancio (imposto dai tecnocrati europei) è l’atto finali di chi dentro in parlamento per ignoranza o perché è tenuto per le palle da poteri forti ha votato la fine della nostra Repubblica. Hanno staccato la spina e fatto morire il paziente. Non ve ne siete accorti perché state ancora esalando gli ultimi respiri. Ho controllato stasera, nessun giornale ha spiegato cosa succede con il pareggio di bilancio, solo notizie slegate, confuse, frammentarie, illeggibili. Che a uno pare una cosa bella e invece è il disastro, è il fondo dell’abisso dove ci hanno incatenato. Senza che noi ce ne accorgessimo, senza che potessimo capire. Ci hanno talmente anestetizzati che non abbiamo più impulsi nervosi per ribellarci. Chi di voi ha ancora un po’ di voglia nel capire cosa stia succedendo, cerchi di studiare, studiare e studiare. Non è semplice, perché se pensi di capire tutto con un libro hai sbagliato. Più ti addentri e più scopri collegamenti nuovi. È tutto capovolto, quelli che sbraitavano contro l’attacco alla Costituzione (PD, UDC ecce ccc)oggi hanno votato la sua morte. Non lo so perché, per ignoranza, per interesse, per codardia. Non mi interessa, sono complici di un massacro imminente che già ora comincia a vedersi. In Grecia 1544 suicidi per motivi economici da quando è scoppiata la crisi, nella ricca Italia stiamo raggiungendo la macabra statistica di 1 al giorno. Vanno fermati prima di tutto e va ripensata la nostra economia, dove i bisogni primari devono essere garantiti, deve essere garantita la sovranità legislativa, fiscale e monetaria. Va garantito il lavoro e i salari. Va garantita la dignità umana, dignità che i tecnocrati europei e le loro lobbies non hanno mai avuto.

sabato 14 aprile 2012

Spesa a deficit per il bene di milioni di persone....




Leggendo l’articolo precedente di Michele ho subito pensato che è giunto il momento di parlare dei bilanci settoriali per provare a chiarire un po’ le idee e cercare di spiegare piano piano i punti critici della Teoria Monetaria Moderna.
La MMT è stata descritta dal Financial Times come una di quelle immagini nebulose che devi inquadrarle bene prima di capirle, devi studiarle attentamente e passarci molto tempo. Anche perché è l’esatto contrario di quello che sentiamo ogni giorno, se io per esempio durante una lezione universitaria dovessi dire che il deficit di bilancio può essere positivo e lo paragono al colesterolo mi danno del pazzo e mi rinchiudono al manicomio. Quindi occorre avere in proprio possesso tutti i mezzi per spiegare anche ai più scettici cosa veramente dice la Teoria Monetaria Moderna.
I deficit sono la cosa più normale che ci sia. Molte economie capitaliste hanno dei deficit permanenti e le eccedenze sono rare.
In alcuni paesi il deficit compare perché l’economia è nei guai (brutto deficit), la recessione ad esempio causa un aumento della disoccupazione, un aumento dei redditi e di conseguenza cala anche il gettito fiscale, esplode il deficit…non continuo questo elenco deprimente ma le conseguenze sono all’ordine del giorno. Ma il deficit può essere gestito in un modo ancora peggiore (oserei dire criminale): è questo il caso di quando si applica un’austerità fiscale, in poche parole una recessione progettata (guarda un po’ che è quello che sta accadendo in Europa!!). Ma udite bene ci sono anche i BUONI deficit, si si non ho sbagliato a scrivere. Sono questi quelli che tratta l’MMT, non sono preoccupanti anzi vengono sostenuti dalla teoria. Il governo può gestire il proprio deficit permettendo al proprio bilancio di espandersi o contrarsi senza limiti arbitrari.
Se il governo si avvantaggia della propria posizione di emettere moneta, esso può finanziare il proprio deficit senza dover ricorrere a prestiti quindi senza vendite di titoli. Questo significa niente sorveglianze o vigilantes dal mercato dei bond, nessun problema d’insolvenza, i tassi d’interesse sarebbero inferiori. L’MMT propone di usare il deficit per avere come obiettivo la piena occupazione ma di non spingere oltre, questo causerebbe un’iper-inflazione. Capite bene che l’obiettivo di tutto questo è portare tutti ad un lavoro, forse vale la pena chiamarlo BUON deficit…
L’MMT, a questo punto, sottolinea come non si può prendere in considerazione un solo settore economico e considerare il deficit o surplus di quel solo settore isolatamente. L’economia è multi-settoriale e quindi bisogna capire come il bilancio pubblico si può raccordare con il resto dell’economia. E’ come di una persona, non si può valutare solo l’aspetto fisico ma bisogna conoscere il carattere, scoprire pregi e difetti per conoscerla bene. Il bilancio settoriale ci mostra nello specifico se un determinato settore dell’economia,in un determinato momento storico, spende di più di quanto guadagna (deficit), spende di meno di quanto guadagna (surplus) oppure spende quanto guadagna (pareggio di bilancio). Ci sono 3 settori: 2 interni e uno esterno. I settori interni sono rappresentati dal settore interno privato (la combinazione delle famiglie e delle aziende del paese) e poi il settore interno pubblico (il locale, il provinciale, il regionale e lo statale). Al di fuori della sfera interna, abbiamo il settore esterno cioè il resto del mondo (governi esteri, famiglie estere ed aziende estere).
Perché questi tre settori non “litighino” ci sono due regole:
• non possono essere in eccedenza tutti e tre i settori al tempo stesso
• non possono essere in deficit tutti e tre contemporaneamente
Queste non sono regole nuove, sono regole contabili, l’eccedenza di una persona si riflette nel deficit di un’altra. L’unico modo per un settore, di avere bilancio positivo è che un altro settore ne abbia uno negativo. Pensiamo a tre monete, dove testa è positivo e croce negativo; facciamole saltare in aria se vengono fuori tre teste o tre croci, bisogna riprovare perché non va bene, devono venire fuori o due croci e una testa o una testa e due croci. Quindi almeno un settore deve essere in deficit. I settori si possono dividere anche in governativo e non governativo, il non governativo comprende famiglie, aziende e il resto del mondo. In presenza di un’eccedenza nel settore governativo, allora c’è un deficit nel settore non governativo o il contrario. Il settore privato deve essere in eccedenza, non può sopravvivere in condizioni di deficit. Pensate bene che le famiglie e le aziende non possono spendere più di quanto guadagnano perché loro non possono creare moneta dal nulla (purtroppo esistono solo nelle favole le piante di monete…); il settore privato non può creare ricchezza netta per sé stesso, le aziende e famiglie possono chiedere prestito e prestare denaro ma ogni attivo deve essere controbilanciato da un passivo annullandosi l’uno con l’altro. Una ricchezza netta deve arrivare dall’esterno del settore privato. Quindi se il settore pubblico è in deficit, questo fa in modo che il settore privato abbia un’eccedenza. Se il resto del mondo ha un deficit nei confronti dell’Italia, questo significa che l’Italia ha un’eccedenza.
Questo legittima il grafico dell’articolo precedente di Michele: maggiore è il deficit del settore pubblico, maggiore è l’eccedenza del settore privato; man mano che il governo cala, di conseguenza il settore privato aumenta. Vale solo per l’Italia? Guardate il grafico dell’Irlanda ad inizio articolo, con l’esplosione del deficit irlandese, sono aumentati anche i risparmi del settore privato; la Germania a volte ha delle eccedenze nel settore governativo, ma questo si riflette con dei deficit nel settore privato e questo dura per poco tempo perché le famiglie in deficit non riescono a sopravvivere.

Guardate adesso il grafico che rappresenta il modello del bilancio finanziario. E’ una struttura di riferimento che permette di valutare i 3 settori dal punto di vista del bilancio in forma grafica. L’asse verticale misura la posizione di bilancio del settore pubblico, se lo Stato è in eccedenza si trova nella metà superiore del grafico, se è in deficit accade il contrario. L’asse orizzontale misura i conti correnti, il bilancio estero; se ci si trova nella parte destra del grafico, i conti correnti sono in attivo, se invece si è a sinistra sono in negativo. La linea tratteggiata mostra il bilancio finanziario del settore privato a 0, quindi ogni puntino della linea indica che il settore privato non ha un attivo né un passivo (spende quanto guadagna). Il settore privato per sopravvivere deve essere in attivo, quindi al di sotto della linea tratteggiata. Per un governo sovrano (che può emettere la propria moneta), lo spazio dove si può muovere è tutto quello sotto la linea tratteggiata.

Il secondo grafico, evidenzia la situazione dei paesi che usano l’euro, dove possono operare loro? Se si seguono le regole, il deficit non deve superare il 3% del PIL.


Questa, a lato è la situazione di un paese della zona euro che ha un deficit dei conti correnti, vedete come si è ridotto il margine di manovra del proprio governo? E’ praticamente imprigionato in quel piccolo triangolo arancione. Un deficit dei conti correnti corrisponde i pratica ad avere più importazioni che esportazioni, questa è la situazione di adesso dell’Italia, prima dell’entrata nell’euro l’Italia esportava di più, ma adesso questo ruolo l’ha preso la Germania riducendo l’Italia in deficit del conto corrente.
E adesso in Costituzione viene messo anche il pareggio di bilancio, quindi quel triangolino si riduce ancora di più? Non oso pensarci, ma è come se qualsiasi governo in Italia non contasse più niente perché lo spazio di manovra di questo pseudo-governo è praticamente nullo!!

giovedì 12 aprile 2012

Andate piano ma fate in fretta (la bufala del pareggio di bilancio)


Ce lo hanno ripetuto per anni, anzi per decenni: “Guai ad aumentare il debito pubblico”, “Chi ripagherà il debito pubblico”, “Abbiamo compromesso le generazioni future”, “Ogni nuovo nato ha sulla testa almeno 30.000 euro di debito”. Posso usare una parola un po’ volgare? Si dai, tanto c’è che fa di peggio! Dicevamo, avete sempre sentito queste frasi pronunciate da politici, “tecnici”, giornalisti, politologi (non ho ancora ben capito che razza di lavoro sia), dai vostri parenti e amici. Verità assodata, data talmente per certa che hai paura che prima o dopo arrivi un omino dell’Agenzia delle Entrate, vestito in stile Man in Black a chiederti di ripagare la tua parte di debito. E a volte non ci dormi la notte pensando a come farai a pagarlo. Ecco la parolina volgare di prima: STRONZATE!!
Un po’ come la storia del colesterolo. Per anni ci hanno disintegrato i timpani dicendo che il colesterolo fa male, punto! Poi la medicina scopri che non è proprio vero, che esiste un colesterolo buono (HDL) e uno cattivo (LDL) e che avere nel sangue una buona percentuale del primo fa benissimo perché sconfigge il secondo.
E se per il debito pubblico fosse lo stesso? Se ci fosse un debito buono e uno cattivo? “Michele, non sta dire putanade, el debito se paga, i politici me gà messo aea carità e desso el debito ghemo da pagarlo nialtri, sti luamari”. Più o meno è questa la risposta che ottengo quando provo a spiegare che il debito non va mai ripagato, perché se volessimo ripagare tutto il debito dovremmo di fatto ritirare tutta la moneta in circolazione, cosa che suona male o sbaglio? Il grafico in testa a questo post dimostra questo, ovvero ogni volta che la bilancia governativa (linea blu) prova a tornare in pareggio o ad avvicinarsi allo 0, allora anche la bilancia priva (linea rossa) si avvicina allo 0. Per spiegarla più semplicemente, meno lo Stato spende più i privati vanno in crisi (famiglie e aziende). Poi è ovvio che la spesa deve essere adeguata, andare in spesa produttiva, non clientelare ma il concetto di base rimane, più l’apparato pubblico spende, più i privati guadagnano e risparmiano, ovvero si arricchiscono. Dovrei a onor del vero spiegare anche il concetto di moneta sovrana e non sovrana ma lo farò nei prossimi giorni, prendiamo un argomento alla volta. Uno Stato a moneta sovrana può spendere per primo, per le sue infrastrutture, per la scuola, per l’economia, per la ricerca. Questa spesa va a favore dei privati (cittadini e aziende) che si trovano con stipendi e risparmi da utilizzare. Quindi uno Stato spende, si “indebita” a favore dei propri cittadini.
Se uno Stato ricerca il pareggio di bilancio, il settore privato va in crisi (anni 2008-2009 del grafico).
Ora una veloce analisi politica. Se guardate il grafico potete notare che i più pesanti tagli alla spesa pubblica avvengono nei periodi 1996-2001 e 2006-2008. Dico subito che non sono un elettore di centro destra, ma i più pesanti tagli sono stati eseguiti sotto governi politici o tecnici di centro sinistra. Questo dovrebbe essere sufficiente per farvi capire che chi ha svenduto la nostra ricchezza, il nostro futuro e quello di milioni di giovani non è stato esclusivamente Berlusconi (di cui penso il peggio possibile) ma anche e soprattutto di governi di centro sinistra che probabilmente non rispondevano ai cittadini italiani ma ad interessi ben più alti e potenti.
In questo momento Napolitano e Monti ci stanno dicendo: "Serve il pareggio di bilancio per rilanciare l'economia". Un po' come dire: Andate piano, ma fate in fretta. Ci stanno affamando tutti senza distizione ma lo fanno con parole suadenti che noi non capiamo. Ecco io adesso vi ho dato una veloce spiegazione di cosa vuol dire.
Ecco perché seguirò l’esempio dell’avvocato Paola Musu, che ha denunciato alla Procura di Cagliari il Presidente della Repubblica e il Presidente del Consiglio con questi capi di imputazione:
1) 241 c.p. attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato;
2) 270 c.p. associazioni sovversive;
3) 283 c.p. attentato contro la Costituzione dello Stato;
4) 287 c.p. usurpazione di potere politico;
5) 289 c.p. attentato contro gli organi costituzionali;
6) 294 c.p. attentato contro i diritti politici del cittadino;
7) 304 c.p. cospirazione politica mediante accordo;
8) 305 c.p. cospirazione politica mediante associazione.

Per maggiori dettagli:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=361
http://www.scribd.com/doc/87677876/Denuncia-in-Procura-Del-2-Aprile-2012#fullscreen.

Il grafico è preso dall’economista Stephanie Kelton e rappresenta la % di spesa pubblica rispetto al PIL (GDP nel grafico)

giovedì 5 aprile 2012

La Casta siamo tutti noi



Sapete perché ancora non c’è stata una rivolta violenta in Italia? Sapete perché la Fornero può dichiarare: “Sugli esodati i numeri che sono circolati non ci permettono di dare una risposta a tutti» senza che questo faccia scattare nulla di concreto se non le classiche “prese di posizione” dove non capisco mai cosa bisogna prendere e quale posizione si debba tenere (credo che i 90° piacciano parecchio a sto nuovo governo, come pure a quelli precedenti)?
Chiedo nuovamente, lo sapete perché il potere può dire e fare tutto ciò che vuole senza che venga scalfito in maniera visibile dal Po-po-lo? Perché ci arrabattiamo nell’ignoranza, sguazziamo in un putridume fatto di mistificazione, stupidaggini e mal costume. In tv ci parlano della Casta, bene, bello, qualcuno si incazza, spara a zero sul primo politico che trova, dice che sono tutti uguali e finisce sempre col: “I dovaria ndare tutti casa!!!”. Bene, bello, bravo, guardiamo Ballarò, l’Infedele, Presadiretta, Servizio Pubblico, ormai contiamo i peli del naso alla Casta ma non cambia nulla. E allora di nuovo, lo sapete perché nulla cambia? Ve lo siete mai chiesto? Perché Travaglio fa 5000 inchieste, perché stampano quintali di carta o perché scrivono kilometri di blog e non cambia mai un cazzo? Perché il Po-po-lo che tutti (compresi noi stessi) vogliono difendere esce sempre perdente e maltrattato?
Perché la Casta siamo noi, resi ormai degli invertebrati dall’indignazione che dura il tempo di una manifestazione di piazza o la distruzione di uno sportello di banca. Michele dai non dire stronzate, la Casta sta in Parlamento, è ovvio!!! E invece no, NOI siamo la casta, NOI che non riconosciamo nemmeno la violenza fatta alla nostra democrazia e alla Costituzione, noi ipocriti che condanniamo Berlusconi ma ci turiamo il naso davanti a chi ci ha espropriato della nostra sovranità (buttare una occhiata al centrosinistra prego). Siamo NOI quelli che evadono le tasse, siamo noi che consumiamo in modo acritico, siamo noi che cambiamo pc e cellulare una volta l’anno senza sapere che dentro questi aggeggi c’è il Coltan, che si estrae solo in Congo, un Paese viene massacrato dalle multinazionali che producono elettronica. La Casta sono io e mi faccio uno schifo tremendo, la Casta siamo tutti noi che diciamo che la colpa è sempre di qualcun altro. La Casta siamo noi che non ci accorgiamo della guerra in atto verso i nostri diritti, che non comprendiamo che i partiti sono talmente compromessi e distorti che continuano ad ingannarci. La Lega ad esempio gridando ad una Europa in mano ai banchieri ma votando nel 2008 il Trattato di Lisbona che ci ha trascinato indietro di 400 anni. O il PD che si schiera senza se e senza ma dalla parte dell’Europa senza voler capire la tragedia in atto e tacendo davanti alla distruzione di milioni di persone. La Casta siamo noi che permettiamo di farci prendere per il culo. La Casta siamo noi che chiediamo il massimo della severità morale agli altri, ma poi non paghiamo l’Iva o le tasse o andiamo per strada a prender su qualche ragazzina straniera. Dove sta la nostra moralità? È a tempo determinato? O siete anche voi di quelli che praticano il gioco: “Eh vabbè dai, lo fan anche gli altri!?
Non mi tiro fuori, anzi ci sono dentro fino al collo pure io, non sono senza peccato e non scaglio la prima pietra. Ma mi chiedo se la misura non sia colma per farci capire l’estrema gravità della situazione. È decisamente più facile inveire alla Beppe Grillo, o scrivere su facebook per metterci a posto la coscienza e andare a letto sereni pensando di essere dalla parte giusta. Perché in un’epoca dove l’informazione è immediata e totale siamo ridotti così male da non riconoscere i nostri veri carnefici e soprattutto non riconoscere le vere alternative a questo massacro sociale ed economico. Stiamo mantenendo in vita un sistema malato, deregolamentato e deresponsabilizzato principalmente perché crediamo di poter raggiungere quello che vediamo in tv o nei giornali scandalisti che troviamo dal parrucchiere. La nostra chimera, il nostro sogno (non per tutti ma per molti) è quello, è l’agiatezza, la visibilità e il nostro sistema mass-mediatico spinge a 1000 all’ora questa idea.
Il fatto è che le alternative ci sono, esistono e sono praticate, ma bisogna studiarle, capirle e fare quel lavoro oscuro di divulgazione capillare che non stiamo facendo. Bisogna che spegniamo la tv, buttiamo via i giornali e ci creiamo la nostra verità, la nostra realtà, guardando la gente in faccia e scendendo in strada a vedere quello che succede. Io da un po’ di tempo lo sto facendo, non chiedo più alla gente dell’ultimo film o dell’ultimo pc acquistato, chiedo come va, come stanno e mi accorgo che dietro una apparente fiducia e contentezza si nascondono ansie, timori, stanchezza di quello che si vede, sfiducia nel futuro. Non guardo alle sfighe, guardo a quello che non va per dare una alternativa alle persone che conosco, a chi mi sta li ad ascoltare il sabato sera a parlare di argomenti tosti, a chi legge questo blog. Non posso parlare a tutti e come già detto non mi tiro fuori da questa critica a noi stessi. Mi faccio schifo perché devo fare molto di più, perché io sono la Casta con le mie piccole furberie, con i miei piccoli: “Ma si tanto cosa vuoi che cambi, ma si tanto cosa posso fare?” E invece abbiamo un potere enorme, ma dobbiamo essere consapevoli, essere uniti, essere pazienti ed estremamente informati su cosa ci può salvare la vita. E secondo me la vita ce la salva l’economia, ma non la finanza speculativa, l’economia reale, dare un lavoro a tutti, decidere quali sono i bisogni primari e darli a tutti, rendere pubblici i servizi che sono stati privatizzati e che sono diritti dell’uomo, salvaguardare l’ambiente, sicuramente lavorare meno e dare più spazio alla qualità della vita. Lo dobbiamo fare altrimenti “moriremo” come Casta, che è la peggior cosa in assoluto.

lunedì 2 aprile 2012

Ecco perchè mia suocera ne capisce più di Monti...



Leggevo un paio di settimane fa un articolo di Massimo Cacciari, che se non ricordo male titolava così: “Perché a mia suocera piace Monti”. Credo che per scrivere quell’articolo il buon Massimo abbia dovuto cancellare almeno 20-30 se non di più di storia economica e politica del nostro Paese. E che si sia turato bocca, occhi e naso per scrivere una porcheria del genere.
Mi vien da sorridere perché al pranzo di Natale del 2011 mia suocera parlando della crisi economica mi fa: “Michele, ma coso li, Monti, non el podaria mia stampare un fià de schei e darghei alla gente, che cusì starissimo tutti un fià mejo?” (traduzione: “Michele, ma Monti non potrebbe stampare un po’ di soldi, darli alla gente e farci vivere meglio?).
Ecco, penso che mia suocera abbia capito molto meglio della suocera di Massimo Cacciari cosa serve per risollevare economia, consumi, stipendi e soprattutto per riavere una democrazia sana e funzionante!
Perché credo che mia suocera abbia capito il nocciolo della questione? Perché nella sua semplicità ha espresso il concetto di base e fondamentale della spesa a deficit positivo da parte dello Stato. Provo a spiegare in parole semplici:
Ricetta Monti:
1. Innalzamento di tasse, imposte per riequilibrare il debito pubblico
2. Distruzione delle tutele dei lavoratori
3. Tagli alla spesa pubblica sempre per riequilibrare il debito pubblico
4. Svendita del patrimonio pubblico
5. Far entrare i privati nei servizi essenziali (sanità, acqua, servizi alla persona ecc)
Come già detto in post precedenti provare a ridurre il debito pubblico significa ridurre la ricchezza dei cittadini. Per capirci se volessimo pagare tutto il debito pubblico lo Stato dovrebbe sottrarre tutta la moneta in circolazione nel settore privato (famiglie, imprese). Vi pare possibile? Quindi ridurre il debito pubblico ridurrebbe la ricchezza dei cittadini.
Distruggere i diritti dei lavoratori serve per abbassare gli stipendi e le tutele, in modo tale che si possa esportare a basso costo in giro per il mondo. Faccio un esempio, la Germania contrare gli stipendi (si si proprio loro hanno 7.500.000 di lavoratori che guadagnano meno di 400 euro al mese) per esportare in Spagna, la Spagna contrae gli stipendi per vendere in Italia, l’Italia contrare gli stipendi per esportare in Grecia. Risultato, la Grecia non può ridurre gli stipendi altrimenti farebbe lavorare gratis la gente. Questo è solo un esempio per farvi capire che l’idea di base è che per sostenere lo “sviluppo” bisogna esportare, ma non possiamo essere tutti “esportatori netti” (esportatori netti sono tutti quegli Stati che esportano più di quello che importano). È quindi una contraddizione nei termini e una follia economica che spinge la gente al suicidio economico e non solo viste le recenti cronache.
Tagliare la spesa pubblica significa questo: io guadagno 1000 euro, ricevo 100 euro dallo Stato per mantenere i figli, ma lo Stato stesso mi tassa per 200. Alla fine resto con 900 euro, lo Stato è ricco ma io sono più povero. Tagliare la spesa pubblica impoverisce famiglie, aziende ecce cc. Inoltre crea drammi sociali come la disoccupazione, l’impossibilità di seguire anziani, diversamente abili, bambini ecc cc. Crea drammi perché in Italia oggi ci sono 3-400.000 persone “esodate” senza stipendio o senza pensione e arrivate ormai alla soglia del 60 anni. Cosa fareste voi senza stipendio per 3-4-5 anni di fila?
Svendere il patrimonio pubblico e far entrare i privati nei servizi fondamentali è l’ultimo punto di questa ideologia infernale. Se lo Stato ha troppo debito è meglio che venda patrimonio per pagare il debito e inoltre se fa entrare i privati evita di tenere in piedi aziende pubbliche che buttano via i soldi.
Per semplificare ancora di più: più lo Stato cerca di ridurre il debito più i cittadini (tutti) diventano più poveri.
Ricetta di mia “suocera”:
ovviamente non è la ricetta di mia suocera ma di diversi economisti che portano avanti e divulgano la così detta MMT (Teoria Monetaria Moderna). Cosa dice in breve questa teoria (che in realtà è la pratica in giro per il mondo):
- Il debito pubblico è la ricchezza de cittadini
- Lo Stato può acquistare tutti i beni disponibili e anche tutta la manodopera disponibile, ottenendo così la piena occupazione
- L’inflazione non è il problema principale, va sicuramente tenuta in considerazione, ma non è un problema
- Per stimolare i consumi interni bisogna avere livelli salariali adatti per stimolare l’economia e il risparmio.
- Questa teoria può permettere alla gente di vivere con standard di vita migliori, ovvero senza l’assillo del fine mese, del lavoro perso, della crisi ecc.
Questa ricetta la spiegherò con calma nei prossimi post, per il momento mi fermo qua. Chiudo con un paio di chicche del nostro Presidente Monti:
“Non sono legato ai poteri forti” dichiarò tempo fa a chi diceva che fosse stato messo li dai grandi poteri e lobbies europee. Che è un po’ come se il lupo dicesse: “No no, non sono stato io a mangiare l’agnellino” ma avesse ancora la bocca sporca di sangue.
“Il successo più grande dell’euro è la Grecia”. La foto che trovate su questo post è la Grecia di qualche settimana fa, durante il piano di “salvataggio”. Benvenuti nel miracolo europeo. La culla della nostra civiltà messa a ferro e fuoco da un piccolo gruppo di tecnocrati potentissimi. Le urla di disperazione della gente greca sono assordanti ormai e noi restiamo immobili
Concludendo, mia suocera (che siamo tutti noi, se solo imparassimo a pensare e capire con il nostro cervello) ne sa di più di Monti in quanto a creazione di ricchezza, benessere, stato sociale, lavoro e protezione dei cittadini. Lo Stato Italiano siamo noi, con un potere enorme da utilizzare, ma se quel potere lo teniamo dentro allo sgabuzzino faremo la fine di quel bel paio di scarpe che tiriamo fuori dopo 2 anni, piene di polvere, vecchie, consumate e da buttare.