giovedì 17 gennaio 2013

I fantasmi del sacrificio e della mancanza di alternativa

Ultimamente mi capita di fermarmi a pensare, specialmente alla sera davanti ad una tazza di thè fumante, al perché stiamo subendo tutto questo. Perché ci facciamo imporre misure economiche che ci impoveriscono, che ci riducono nell’indigenza, che ci fanno vergognare, che ci fanno odiare gli altri, che ci fanno sentire falliti? Ignoranza, sufficienza? Menefreghismo? Chi ce lo fa fare di mantenere in piedi un capitalismo finanziario andato ormai alla deriva e che non rispetta la vita umana? Troppo astratto il concetto? Ok, se vi dicessi che da domani siete obbligati a lavorare 20 ore al giorno per 200 euro al mese voi lo fareste? O rifiutereste facendovi venire qualche dubbio? Questo è quello che vi voglio dire, perché dobbiamo mantenere un gioco che arricchisce pochi, facendo morire di fame milioni di persone, mettendole in una competizione spietata, facendole produrre al di la dei limiti umani, pagandoli un tozzo di pane? Non siete stanchi, non siamo stanchi di subire, di dover rinunciare a felicità, amici, tempo libero, arte, cultura, sport solo per arricchire 4 criminali a capo del sistema finanziario? Ogni tanto me lo chiedo, con la tazza di thè ferma davanti alla bocca: “qual è il motivo di tutta questa sofferenza?” Provo a spiegarlo con il concetto dell’utilità marginale, termine che si trova in economia. Faccio un esempio; un viandante si perde nel deserto, il primo giorno ha 20 litri di acqua per vivere e quei 20 litri lo soddisfano al 100% e ne avanza pure. Man mano che i giorni passi, l’acqua comincia a diminuire fino ad arrivare ad un litro al giorno. Questo litro rimasto per il nostro viandante avrà una utilità altissima, molto più di quando ne aveva 20 litri. Attualizzandolo, significa che in questa crisi economica nella quale ci stanno togliendo diritti, felicità, benessere, ricchezza, fino a che non arriveremo a non avere più nulla, difficilmente ci si ribellerà contro questo sistema. Perché quel poco che abbiamo e ci rimane ci permette di andare avanti, di arrivare a fine mese e in parole povere di rimandare quello che a mio avviso sarà inevitabile, ovvero la creazione di un nuovo modello economico e di società. Più ritardiamo questo cambiamento e più sofferenza avremo sulla coscienza. Come i 3 bambini morti carbonizzati in casa in Grecia, perché non avendo più di che scaldarsi, hanno bruciato pezzi della cucina e la casa è andata a fuoco. Ma gli esempi sarebbero centinaia. Questo capitalismo finanziario sta arricchendo pochi a scapito di molti, trasformando quei molti in sudditi di un sistema troppo forte e schiacciante. Medioevo per dirlo in parole povere, ecco la destinazione di questo sistema, se nessuno avrà il coraggio di mettergli i bastoni tra le ruote. Il primo motivo che spiega perché subiamo di tutto per mantenere in vita questo sistema è l’utilità marginale. Fino a che scenderà una goccia d’acqua dalla bottiglia, noi vivremo per quella goccia d’acqua, evitando così di pensare che magari esiste un modo per procurarsela o che è sufficiente uscire dal deserto per poter vivere meglio. Appena apriremo gli occhi sulla speculazione finanziaria, sui danni che fa all’economia produttiva, all’ambiente, alla vita delle persone sarà automatico rifiutare quel sistema, spostandoci verso qualcosa che rispetti la persona in quanto essere umano, che permetta una vita piena, che permetta di seguire i propri talenti e aspirazioni. Il secondo motivo è ancora più subdolo, meno percettibile, anche se ce lo sentiamo ripetere decine di volte al giorno. Ovvero il sacrificio. Abbiamo fatto i sacrifici per entrare in Europa, ora li stiamo facendo per restarci, per tenere in piedi l’euro. Siete sicuri servano a questo? Ne siete sicuri o siete cechi? Siete sicuri che gli stessi attori che hanno creato il sistema euro, e che ora vi chiedono i sacrifici, non vogliano qualcosa di diverso, non stiano puntando a qualcosa che ora ancora non vediamo? Chi sono questi che per tenere in piedi l’Europa portano la disoccupazione giovanile in Grecia attorno al 60%, in Italia appena sotto il 40%, che distruggono l’economia reale, che impongono governi, che comandano tramite lo spread? Ve lo siete chiesti chi sono e a che titolo chiedono sacrifici immani ai popoli europei? Il sacrificio tanto caro alla cultura cristiana, è stato preso pari pari da questi signori che ci hanno detto: “Sacrificate qualcosa ora, per una prosperità futura che non sappiamo quando arriverà”. È la promessa del paradiso, è la stessa cosa, con l’unica differenza che l’economia non è una fede. Ci illudono che i sacrifici serviranno per avere vantaggi tra qualche anno. Vi stanno mentendo, i sacrifici che i governi impongono servono per prendere le vostre tasse e metterle a garanzia del pagamento degli interessi del debito pubblico. Seguite i soldi, chiedetevi chi detiene il nostro debito pubblico, a chi paghiamo gli interessi. Chiedetevi come fa uno governo a pagare se non ha la sua moneta. Semplice, chiedendo i soldi dove sono certi, ovvero dal vostro stipendio e dalla vostra casa (IMU). Ci stanno tenendo in pugno con due illusioni, ovvero l’idea che non esiste alternativa che rimanere nel deserto fino a che non finirà l’acqua, e con il sacrificio, ovvero dirvi che quando sarà finita l’acqua dovrete sperare che scenda la pioggia e fino a quel momento soffrire perché così è stato deciso. Le alternative esistono, possiamo avere una economia diversa applicando il reddito di cittadinanza, applicando una politica economica non spinta verso la competizione verso gli altri paesi, lavorando meno, dando più fondi alla ricerca, alla scuola, all’arte e alla cultura. Utopico? No!! Questi conti sono stati fatti, un’altra economia è possibile, ma è fondamentale mettere fuori il naso da quello che stiamo subendo. È necessario riprenderci in mano la nostra vita, la nostra umanità, la nostra felicità. p.s: a questo link trovate un bel libro su cosa è possibile fare per una economia diversa, a misura d’uomo. http://www.boorp.com/libri_gratis_pdf/libro_un_milione_al_mese_a_tutti_in_pdf_gratis.php

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quello che tu proponi di realizzare è un mondo teorico fatto a tavolino poi ci sono gli uomini, che machiavelli ha descritto molto benn già 500 anni fà. Certo un'altra economia è possibile ma serve un'altra base culturale basata sulla cooperazione e sulla solidarietà tra gli uomini
che per ora è una utopia ma che certamente l'uomo può realizzare, probabilmente con un percorso che sarà faticoso e doloroso.
Romeo