sabato 10 ottobre 2009

E adesso?


E adesso? Mi stavo preparando alcuni post su temi distanti dai soliti che si possono leggere o ascoltare, stavo cercando di comporre un puzzle di informazioni da riportare sul blog, da discutere assieme, volevo parlare del Trattato di Lisbona appena votato in Irlanda e di cosa comporterà per noi cittadini, volevo parlare di sport, e di amicizia, volevo parlare su consiglio di Diego del digital divide, anche se forse ne sa più lui di me e dovrei far scrivere lui su un argomento del genere. Insomma ero pronto, o quasi per un articolo più ampio, meno legato ai problemi attuali e più leggero magari. Ma gli eventi, o meglio l’evento di ieri, mercoledì 7 ottobre ha modificato le mie priorità. L’inammissibilità del Lodo Alfano è una precisa linea di demarcazione nella vita politica del nostro paese, ma oggi non starò a discutere se il Premier deve dimettersi, se servono nuove elezioni, o se serve un governo tecnico. Resta ovviamente il fatto che un premier sotto processo, non dovrebbe nemmeno star li a riflettere o meno se continuare il suo mandato, ma dare le dimissioni subito e rimandare il tutto ai cittadini. Ma in questo post c’è dell’altro, ovvero la consapevolezza che Berlusconi è comunque alla fine di un lunghissimo viaggio, e questo per vari motivi quali età, idee, processi vari, partito che sta dando segnali di distacco e nervosismo e altri attori che appaiono sulla scena.

Torno alla domanda iniziale, e adesso? E adesso c’è da valutare cosa vogliamo fare dopo questi 15 anni di Berlusconismo spietato, e dopo 15 anni di capitalismo spinto, di finanza senza controlli, di avanzamento di mafia e attività criminali e di impoverimento della classe media.

Riprendo un articolo di Carlo Bertani che valuta la situazione odierna dei partiti e fa notare come in concomitanza della sentenza della Corte Costituzionale si sia riunito per la prima volta il movimento “FareFuturo” di Montezemolo. Casuale o meno, non è questo l’aspetto cruciale, è comunque un segnale di profondo cambiamento nell’area politica e di ricerca di nuove soluzioni e nuovi temi da proporre. Quali nuove soluzioni e quali nuovi temi? Qui casca l’asino, perché se Berlusconi si è sempre dichiarato difensore della piccola e media industria e dell’artigianato, ha in realtà sempre sostenuto la grande impresa, le grandi multinazionali e le grandi finanziarie, e in continuità con questo credo, penso che pure Montezemolo seguirà questa traccia e questa idea. L’idea di un capitalismo sfrenato, senza regole e senza difese per i lavoratori dipendenti che si troveranno, ma si trovano già, schiacciati in un meccanismo che premia li più forte e mette alla carità il più debole. Gli ultimi 15 anni di politica economica e sociale hanno visto leggi inutili, o sfruttate solo per abbattere i costi (vedi legge Biagi) che nulla hanno fatto per proteggere il diritto al lavoro di milioni di persone.

Ecco perché è da chiedersi cosa succederà adesso, o comunque nel giro di 3-5 anni, e la mia sensazione è che avverrà una passaggio di testimone, Berlusconi è destinato alla deriva politica, ma dietro premono già diversi nuovi attori, con a capo Montezemolo che proseguirà il progetto dell’attuale governo, puntando tutto sulla grande impresa e sull’abbattimento dei costi e dei salari. Ecco perché dopo la sentenza della Corte Costituzionale, nessun partito tranne quello di Di Pietro ha il coraggio e la volontà di chiedere elezioni anticipate, perché nessuno in questo momento è pronto ad un disegno diverso dal punto di vista sociale, economico, industriale e finanziario.

Bertani nel suo articolo propone l’avvento della decrescita, produrre solo quello che si consuma, consumare di meno, energie rinnovabili e più attenzione all’ambiente. Prospettiva ideologica perfetta, ma forse di difficile applicazione, perché chi lo dice alla gente di abbassare il proprio tenore di vita e d rivedere alcune pratiche subdole de capitalismo (l’usa e getta, distruzione dell’ambiente a favore del guadagno, guerre per il controllo delle fonti energetiche)?

L’inizio potrebbe essere più soft, insegnando alla gente come risparmiare l’acqua, a mangiare sano, a lavorare di meno, a consumare meno e a riutilizzare la plastica e il vetro. ma deve essere fatto subito, mettendo le popolazioni davanti alle proprie responsabilità, davanti al fatto che questo tenore di vita è insostenibile e che 4 miliardi di persone aspirano al nostro modello sociale e consumistico. Vi potete immaginare che disastro sarebbe per tutti noi?

E adesso? Adesso, per ognuno di noi è l’ora di agire, di uscire dal nostro mondo protetto, dalla nostra prigione d’oro e rimettere in discussione questo sistema, altrimenti il testimone passerà di nuovo in mani sbagliate.

Siamo davanti ad un bivio, e se le forze di sinistra vogliono uscire vincenti e coese devono valutare questo scenario, che segna la fine di una epoca e la nascita di qualcosa di diverso. Sta a noi scegliere se parlare del nostro mondo e del nostro futuro, o se continuare a parlare di escort, festini e prostata del premier.

1 commento:

Diego Luison ha detto...

In questo ultimo periodo mi trovo spesso a chiedermi se riesco a "leggere" quanto mi circonda con occhio obiettivo. Intendo l'interpretazione dei fatti senza preconcetti politici o ideologici, ma credo che l'educazione della gente sia l'unico modo per uscire da un circolo vizioso che non abbia appartenenze se non al buon senso. Trovo che moltissima gente sia ormai abituata a vedere immagini forti al telegiornale, e allo stesso modo sia abituata a comportarsi male nei confronti di se stessa e di chi la circonda. Tutto ciò porta a tollerare anche il cattivo comportamento degli altri, trasformando la brutta abitudine in consuetudine, rendendo digeribile l'indigesto.