giovedì 9 febbraio 2012

MAMMA AIUTTTOOO, LI DEBBBBITI!!!


IL DEBITO PUBBLICO!!!!! Ostia il DEBITO PUBBLICO. 1.900 e rotti miliardi di euro sulle spalle degli italiani. Ostia, una valanga di soldi, perché solo a scriverli ci vuole un foglio A4 e anche un po' di tovaglia (Ostia, ho sporcato la tovaglia nuova, la Marta mi ammazza!!!). Io ogni mattina mi sveglio e spero di trovare in bagno 1.900 miliardi di euro in banconote da 500 euro. E invece trovo solo buio e un po' di freddo (maledette temperature glaciali) ma nessuna banconota, nemmeno nel cassetto degli asciugamani (dove di solito io perdo e poi ritrovo un sacco di roba interessante).
I giornali, le tv, gli approfondimenti, gli economisti ci hanno (e ci stanno tutto'ora) frantumato la testa con il terribile mostro del debito: “Ogni bambino che nasce in Italia ha sul groppone X mila euro di debito”. L'Europa ci dice di abbassare il debito, i mercati prendono paura per l'eccessivo indebitamento, insomma una strage, tutti impauriti da sto numero. Un giorno mi son fermato e ho pensato: “Ma a chi diavolo dobbiamo noi sto debito?”. No perché a me nessun funzionario dello Stato è venuto a bussare alla porta per dirmi: “Lei deve rimettere il suo debito!” Anche perché al massimo gli avrei risposto: “Come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Voglio dire, chi deve pagare cosa a chi? A me sembra che qualcuno ci stia prendendo un tantinello per i fondelli. Voglio dire, abbiamo un debito pubblico smisurato ormai da anni, ma nessuno, ripeto nessuno ci ha mai chiesto di ripagarlo. Porca paletta, a sto punto la mia domanda iniziale si stava complicando, se nessuno ci chiede di ripagarlo integralmente e se nessuno viene a trovarmi a casa minacciandomi che devo ripagare la mia parte di DEBITO PUBBLICO, che diavolo è sto numero? Chi è che contrae sto debito? E a favore o contro di chi? Avete presente i problemi di matematica che ci facevano fare alle elementari? Se ogni bambino ha 2 mele in mano e in classe ci sono 15 bambini, quante mele ci sono? Ecco, sto giro provo a metterla giù in questo modo. Cos'è il debito pubblico? Chi lo contrae e a cosa serve?
Vediamola così, io sono Michele, ho 6 anni e sono in prima elementare (va bè, ne ho 28 realmente e faccio l'impiegato, ma abbondate di fantasia sto giro). Al primo giorno di scuola chiedo al mio amico Matteo (si si, quello che ha scritto su questo blog) se mi può dare un po' della sua merenda che è tanto buona. Matteo che ne sa a pacchi di economia mi guarda e mi fa: “La mia merenda super buonissima te la do solo se mi dai 1.000 lire (ragioniamo in lire per semplicità)”. Io che sono ignorante come l'erba nei campi non capisco e quando torno a casa chiedo a papà Romeo: “Cosa sono 1.000 lire?”. Papà Romeo apre il portafoglio e estrae magicamente un foglietto di carta con scritto sopra 1.000 (che a me pare un numero enorme) e mi fa: “Guarda queste sono 1.000 lire che ti servono per comperare la merenda da Matteo”. Il papà me li da e io il giorno dopo compro da Matteo la merenda e sono felicissimo.
Fermi tutti, ma in questo esempio (bruttissimo) che vi ho fatto esiste esattamente il concetto di spesa sovrana a deficit dello Stato. Perchè? Bè semplice, papà Romeo è lo Stato, Michele il privato cittadino e Matteo il venditore. Fate conto che invece della merenda ci fosse un servizio, esempio spese mediche. Lo Stato da i soldi a Michele (sottoforma di aiuti allo stipendio o sgravi fiscali) per acquistare medicinali da Matteo. Fino a qua tutto chiaro? Lo Stato si comporta come il bravo padre di famiglia che per curare i propri figli spende tutto il possibile. Quindi Michele diventa più ricco (1.000 lire in tasca) e può spendere per acquistare servizi (Matteo diventa più ricco). In questo giro cosa manca? Facile, come fa lo Stato (papà Romeo) a darmi i 1.000 lire? Lo Stato non lavora, non è una persona fisica, come fa a darmi i soldi? Ancora più facile, fa un debito (noooo, il debitoooo noooooo). Ma lo fa verso di chi? Verso di me? Verso Matteo? No, lo fa verso se stesso, perchè uno Stato a moneta sovrana (come era l'Italia prima dell'euro e prima che Bankitalia venisse privatizzata), ha la proprietà della Banca d'Italia, quindi in sostanza va in Banca, chiede dei soli “a se stesso” e li da a Michele che poi li darà a Matteo e via così. Ecco questo è il debito pubblico, è un numero finto che non ha valore reale. Se uno Stato vuole creare benessere, ricchezza diffusa e piena occupazione deve spendere di più di quello che guadagna. Faccio un altro esempio.

Se lo Stato mi da le famose 1.000 lire per pagare le medicine, ma mi chiede indietro 1.200 lire in tasse io divento più povero. Significa che se guadano 10.000 lire dal mio lavoro, dopo l'intervento dello Stato me ne restano 9.800 (10.000+1.000-1.200) Chiaro? Questo è uno stato che impoverisce famiglie, imprese, stato sociale, che crea disoccupazione e tutto quello che di brutto ci stanno dicendo per tv.
Se invece lo Stato mi da le solite 1.000 ma me ne chiede indietro solo 500 in tasse, io improvvisamente divento più ricco. (10.000+1.000-500). Risultato 10.500. Questo è uno stato che spende a deficit per i propri cittadini, per le imprese, che crea pieno stato sociale (sanità, infrastrutture, servizi per l'infanzia e gli anziani). Ovviamente questo è uno Stato “indebitato”. Vero, indebitato ma solo con se stesso. Te che stai leggendo non devi niente a nessuno. Questa è una delle funzioni fondamentali di uno Stato sovrano, ovvero accollarsi un “debito” per creare benessere e pieno stato sociale per i suo cittadini.
Qualche dubbio? Immagino di si visto che quello che sto dicendo va contro l'insegnamento classico dell'economia, ma poco importa. Ci hanno fregato per bene, anzi benissimo perché il dogma principale è stato questo:
Lo Stato non deve spendere di più di quello che guadagna, deve fare proprio come un buon padre di famiglia che non spende di più di quello che porta a casa.
Questa idea è talmente banale, ma talmente falsa, che è stata capita da tutti, anche dai più piccini. Ma è esattamente il contrario, se uno Stato non spende di più di quello che guadagna impoverisce la sua gente (e ferma l'economia). Esempio: l'Italia da diversi anni ha un bilancio in attivo (significa che il Governo ci tassa di più di quello che ci da indietro), l'unico problema è che deve pagare gli interessi sul debito e quindi torniamo sempre in rosso. Questo dovrebbe farvi fare un piccolo pensiero, ovvero: ma se lo Stato si “indebita” con se stesso cosa è il debito pubblico? BUM, il debito pubblico è la ricchezza de cittadini. Passettino in avanti: cosa ci sta chiedendo l'Europa da un po' di tempo a questa parte? Di ridurre il debito pubblico, ma visto che adesso lo sapete, dovete invece sapere che l'Europa ci sta facendo ridurre la nostra ricchezza pubblica, e questo suona già diverso. Il Fiscal compact appena firmato dice che per i prossimo 20 anni l'Italia dovrà ridurre il suo debito pubblico, ops scusate, la sua ricchezza pubblica di circa 40-50 miliardi di euro. Fate due conti su 20 anni quanti soldi sono. Questo vuol dire ridurre ricchezza pubblica, e quindi aumentare le tasse, privatizzare i servizi o farli pagare di più, dare meno sicurezza sociale. Distruggere quindi una economia e un tessuto umano fondamentale. Benvenuti nel sistema di decisione sovranazionale, di cui molti non è che ignorano l'esistenza, ne ignorano le finalità. Altre domande che bisognerebbe farsi:
c'è qualche partito politico che chiede di non diminuire il debito e di tornare ad avere una moneta sovrana (attenzione non dico di tornare alla Lira, ma di avere una Banca Centrale come è la FED oggi)
c'è qualche politologo, filosofo di quelli famosi che spiega queste cose?
C'è qualche sindacato che va in tv, nelle piazze o nei giornali a dire che il Fiscal Compact è distruzione gratuita e costante di ricchezza nazionale?
C'è qualcuno tra di voi che sta leggendo queste righe che avrebbe il coraggio di dire queste cose qua sapendo di essere preso per pazzo?
Sta a noi reagire, chi sta al potere ora non ha la minima intezione di portarci verso un vero cambiamento, verso una vera democrazia, verso un vero stato sociale.

P.S: io ho provato a mettere giù il discorso in maniera allegra, ma dietro queste parole ci sono drammi personali, depressione, sogni infranti, dolore e disperazione. Ed è stato tutto voluto e pianificato con una lucidità micidiale.
Queste idee che vi ho espresso derivano da studi di diversi economisti tra cui: William Black, Micheal Hudson, Stephanie Kelton, Marshall Auerback, Alain Parguez.

Nessun commento: