sabato 14 aprile 2012

Spesa a deficit per il bene di milioni di persone....




Leggendo l’articolo precedente di Michele ho subito pensato che è giunto il momento di parlare dei bilanci settoriali per provare a chiarire un po’ le idee e cercare di spiegare piano piano i punti critici della Teoria Monetaria Moderna.
La MMT è stata descritta dal Financial Times come una di quelle immagini nebulose che devi inquadrarle bene prima di capirle, devi studiarle attentamente e passarci molto tempo. Anche perché è l’esatto contrario di quello che sentiamo ogni giorno, se io per esempio durante una lezione universitaria dovessi dire che il deficit di bilancio può essere positivo e lo paragono al colesterolo mi danno del pazzo e mi rinchiudono al manicomio. Quindi occorre avere in proprio possesso tutti i mezzi per spiegare anche ai più scettici cosa veramente dice la Teoria Monetaria Moderna.
I deficit sono la cosa più normale che ci sia. Molte economie capitaliste hanno dei deficit permanenti e le eccedenze sono rare.
In alcuni paesi il deficit compare perché l’economia è nei guai (brutto deficit), la recessione ad esempio causa un aumento della disoccupazione, un aumento dei redditi e di conseguenza cala anche il gettito fiscale, esplode il deficit…non continuo questo elenco deprimente ma le conseguenze sono all’ordine del giorno. Ma il deficit può essere gestito in un modo ancora peggiore (oserei dire criminale): è questo il caso di quando si applica un’austerità fiscale, in poche parole una recessione progettata (guarda un po’ che è quello che sta accadendo in Europa!!). Ma udite bene ci sono anche i BUONI deficit, si si non ho sbagliato a scrivere. Sono questi quelli che tratta l’MMT, non sono preoccupanti anzi vengono sostenuti dalla teoria. Il governo può gestire il proprio deficit permettendo al proprio bilancio di espandersi o contrarsi senza limiti arbitrari.
Se il governo si avvantaggia della propria posizione di emettere moneta, esso può finanziare il proprio deficit senza dover ricorrere a prestiti quindi senza vendite di titoli. Questo significa niente sorveglianze o vigilantes dal mercato dei bond, nessun problema d’insolvenza, i tassi d’interesse sarebbero inferiori. L’MMT propone di usare il deficit per avere come obiettivo la piena occupazione ma di non spingere oltre, questo causerebbe un’iper-inflazione. Capite bene che l’obiettivo di tutto questo è portare tutti ad un lavoro, forse vale la pena chiamarlo BUON deficit…
L’MMT, a questo punto, sottolinea come non si può prendere in considerazione un solo settore economico e considerare il deficit o surplus di quel solo settore isolatamente. L’economia è multi-settoriale e quindi bisogna capire come il bilancio pubblico si può raccordare con il resto dell’economia. E’ come di una persona, non si può valutare solo l’aspetto fisico ma bisogna conoscere il carattere, scoprire pregi e difetti per conoscerla bene. Il bilancio settoriale ci mostra nello specifico se un determinato settore dell’economia,in un determinato momento storico, spende di più di quanto guadagna (deficit), spende di meno di quanto guadagna (surplus) oppure spende quanto guadagna (pareggio di bilancio). Ci sono 3 settori: 2 interni e uno esterno. I settori interni sono rappresentati dal settore interno privato (la combinazione delle famiglie e delle aziende del paese) e poi il settore interno pubblico (il locale, il provinciale, il regionale e lo statale). Al di fuori della sfera interna, abbiamo il settore esterno cioè il resto del mondo (governi esteri, famiglie estere ed aziende estere).
Perché questi tre settori non “litighino” ci sono due regole:
• non possono essere in eccedenza tutti e tre i settori al tempo stesso
• non possono essere in deficit tutti e tre contemporaneamente
Queste non sono regole nuove, sono regole contabili, l’eccedenza di una persona si riflette nel deficit di un’altra. L’unico modo per un settore, di avere bilancio positivo è che un altro settore ne abbia uno negativo. Pensiamo a tre monete, dove testa è positivo e croce negativo; facciamole saltare in aria se vengono fuori tre teste o tre croci, bisogna riprovare perché non va bene, devono venire fuori o due croci e una testa o una testa e due croci. Quindi almeno un settore deve essere in deficit. I settori si possono dividere anche in governativo e non governativo, il non governativo comprende famiglie, aziende e il resto del mondo. In presenza di un’eccedenza nel settore governativo, allora c’è un deficit nel settore non governativo o il contrario. Il settore privato deve essere in eccedenza, non può sopravvivere in condizioni di deficit. Pensate bene che le famiglie e le aziende non possono spendere più di quanto guadagnano perché loro non possono creare moneta dal nulla (purtroppo esistono solo nelle favole le piante di monete…); il settore privato non può creare ricchezza netta per sé stesso, le aziende e famiglie possono chiedere prestito e prestare denaro ma ogni attivo deve essere controbilanciato da un passivo annullandosi l’uno con l’altro. Una ricchezza netta deve arrivare dall’esterno del settore privato. Quindi se il settore pubblico è in deficit, questo fa in modo che il settore privato abbia un’eccedenza. Se il resto del mondo ha un deficit nei confronti dell’Italia, questo significa che l’Italia ha un’eccedenza.
Questo legittima il grafico dell’articolo precedente di Michele: maggiore è il deficit del settore pubblico, maggiore è l’eccedenza del settore privato; man mano che il governo cala, di conseguenza il settore privato aumenta. Vale solo per l’Italia? Guardate il grafico dell’Irlanda ad inizio articolo, con l’esplosione del deficit irlandese, sono aumentati anche i risparmi del settore privato; la Germania a volte ha delle eccedenze nel settore governativo, ma questo si riflette con dei deficit nel settore privato e questo dura per poco tempo perché le famiglie in deficit non riescono a sopravvivere.

Guardate adesso il grafico che rappresenta il modello del bilancio finanziario. E’ una struttura di riferimento che permette di valutare i 3 settori dal punto di vista del bilancio in forma grafica. L’asse verticale misura la posizione di bilancio del settore pubblico, se lo Stato è in eccedenza si trova nella metà superiore del grafico, se è in deficit accade il contrario. L’asse orizzontale misura i conti correnti, il bilancio estero; se ci si trova nella parte destra del grafico, i conti correnti sono in attivo, se invece si è a sinistra sono in negativo. La linea tratteggiata mostra il bilancio finanziario del settore privato a 0, quindi ogni puntino della linea indica che il settore privato non ha un attivo né un passivo (spende quanto guadagna). Il settore privato per sopravvivere deve essere in attivo, quindi al di sotto della linea tratteggiata. Per un governo sovrano (che può emettere la propria moneta), lo spazio dove si può muovere è tutto quello sotto la linea tratteggiata.

Il secondo grafico, evidenzia la situazione dei paesi che usano l’euro, dove possono operare loro? Se si seguono le regole, il deficit non deve superare il 3% del PIL.


Questa, a lato è la situazione di un paese della zona euro che ha un deficit dei conti correnti, vedete come si è ridotto il margine di manovra del proprio governo? E’ praticamente imprigionato in quel piccolo triangolo arancione. Un deficit dei conti correnti corrisponde i pratica ad avere più importazioni che esportazioni, questa è la situazione di adesso dell’Italia, prima dell’entrata nell’euro l’Italia esportava di più, ma adesso questo ruolo l’ha preso la Germania riducendo l’Italia in deficit del conto corrente.
E adesso in Costituzione viene messo anche il pareggio di bilancio, quindi quel triangolino si riduce ancora di più? Non oso pensarci, ma è come se qualsiasi governo in Italia non contasse più niente perché lo spazio di manovra di questo pseudo-governo è praticamente nullo!!

Nessun commento: