lunedì 2 aprile 2012

Ecco perchè mia suocera ne capisce più di Monti...



Leggevo un paio di settimane fa un articolo di Massimo Cacciari, che se non ricordo male titolava così: “Perché a mia suocera piace Monti”. Credo che per scrivere quell’articolo il buon Massimo abbia dovuto cancellare almeno 20-30 se non di più di storia economica e politica del nostro Paese. E che si sia turato bocca, occhi e naso per scrivere una porcheria del genere.
Mi vien da sorridere perché al pranzo di Natale del 2011 mia suocera parlando della crisi economica mi fa: “Michele, ma coso li, Monti, non el podaria mia stampare un fià de schei e darghei alla gente, che cusì starissimo tutti un fià mejo?” (traduzione: “Michele, ma Monti non potrebbe stampare un po’ di soldi, darli alla gente e farci vivere meglio?).
Ecco, penso che mia suocera abbia capito molto meglio della suocera di Massimo Cacciari cosa serve per risollevare economia, consumi, stipendi e soprattutto per riavere una democrazia sana e funzionante!
Perché credo che mia suocera abbia capito il nocciolo della questione? Perché nella sua semplicità ha espresso il concetto di base e fondamentale della spesa a deficit positivo da parte dello Stato. Provo a spiegare in parole semplici:
Ricetta Monti:
1. Innalzamento di tasse, imposte per riequilibrare il debito pubblico
2. Distruzione delle tutele dei lavoratori
3. Tagli alla spesa pubblica sempre per riequilibrare il debito pubblico
4. Svendita del patrimonio pubblico
5. Far entrare i privati nei servizi essenziali (sanità, acqua, servizi alla persona ecc)
Come già detto in post precedenti provare a ridurre il debito pubblico significa ridurre la ricchezza dei cittadini. Per capirci se volessimo pagare tutto il debito pubblico lo Stato dovrebbe sottrarre tutta la moneta in circolazione nel settore privato (famiglie, imprese). Vi pare possibile? Quindi ridurre il debito pubblico ridurrebbe la ricchezza dei cittadini.
Distruggere i diritti dei lavoratori serve per abbassare gli stipendi e le tutele, in modo tale che si possa esportare a basso costo in giro per il mondo. Faccio un esempio, la Germania contrare gli stipendi (si si proprio loro hanno 7.500.000 di lavoratori che guadagnano meno di 400 euro al mese) per esportare in Spagna, la Spagna contrae gli stipendi per vendere in Italia, l’Italia contrare gli stipendi per esportare in Grecia. Risultato, la Grecia non può ridurre gli stipendi altrimenti farebbe lavorare gratis la gente. Questo è solo un esempio per farvi capire che l’idea di base è che per sostenere lo “sviluppo” bisogna esportare, ma non possiamo essere tutti “esportatori netti” (esportatori netti sono tutti quegli Stati che esportano più di quello che importano). È quindi una contraddizione nei termini e una follia economica che spinge la gente al suicidio economico e non solo viste le recenti cronache.
Tagliare la spesa pubblica significa questo: io guadagno 1000 euro, ricevo 100 euro dallo Stato per mantenere i figli, ma lo Stato stesso mi tassa per 200. Alla fine resto con 900 euro, lo Stato è ricco ma io sono più povero. Tagliare la spesa pubblica impoverisce famiglie, aziende ecce cc. Inoltre crea drammi sociali come la disoccupazione, l’impossibilità di seguire anziani, diversamente abili, bambini ecc cc. Crea drammi perché in Italia oggi ci sono 3-400.000 persone “esodate” senza stipendio o senza pensione e arrivate ormai alla soglia del 60 anni. Cosa fareste voi senza stipendio per 3-4-5 anni di fila?
Svendere il patrimonio pubblico e far entrare i privati nei servizi fondamentali è l’ultimo punto di questa ideologia infernale. Se lo Stato ha troppo debito è meglio che venda patrimonio per pagare il debito e inoltre se fa entrare i privati evita di tenere in piedi aziende pubbliche che buttano via i soldi.
Per semplificare ancora di più: più lo Stato cerca di ridurre il debito più i cittadini (tutti) diventano più poveri.
Ricetta di mia “suocera”:
ovviamente non è la ricetta di mia suocera ma di diversi economisti che portano avanti e divulgano la così detta MMT (Teoria Monetaria Moderna). Cosa dice in breve questa teoria (che in realtà è la pratica in giro per il mondo):
- Il debito pubblico è la ricchezza de cittadini
- Lo Stato può acquistare tutti i beni disponibili e anche tutta la manodopera disponibile, ottenendo così la piena occupazione
- L’inflazione non è il problema principale, va sicuramente tenuta in considerazione, ma non è un problema
- Per stimolare i consumi interni bisogna avere livelli salariali adatti per stimolare l’economia e il risparmio.
- Questa teoria può permettere alla gente di vivere con standard di vita migliori, ovvero senza l’assillo del fine mese, del lavoro perso, della crisi ecc.
Questa ricetta la spiegherò con calma nei prossimi post, per il momento mi fermo qua. Chiudo con un paio di chicche del nostro Presidente Monti:
“Non sono legato ai poteri forti” dichiarò tempo fa a chi diceva che fosse stato messo li dai grandi poteri e lobbies europee. Che è un po’ come se il lupo dicesse: “No no, non sono stato io a mangiare l’agnellino” ma avesse ancora la bocca sporca di sangue.
“Il successo più grande dell’euro è la Grecia”. La foto che trovate su questo post è la Grecia di qualche settimana fa, durante il piano di “salvataggio”. Benvenuti nel miracolo europeo. La culla della nostra civiltà messa a ferro e fuoco da un piccolo gruppo di tecnocrati potentissimi. Le urla di disperazione della gente greca sono assordanti ormai e noi restiamo immobili
Concludendo, mia suocera (che siamo tutti noi, se solo imparassimo a pensare e capire con il nostro cervello) ne sa di più di Monti in quanto a creazione di ricchezza, benessere, stato sociale, lavoro e protezione dei cittadini. Lo Stato Italiano siamo noi, con un potere enorme da utilizzare, ma se quel potere lo teniamo dentro allo sgabuzzino faremo la fine di quel bel paio di scarpe che tiriamo fuori dopo 2 anni, piene di polvere, vecchie, consumate e da buttare.

1 commento:

Romeo ha detto...

La nuova presa di coscienza dell'umanità è la consapevolezza del limite in tutte le cose e che non sono solo le cose a renderci felici, ma secondo me la capacità di saper dare un valore alla nostra esistenza in rapporto con gli altri