martedì 24 luglio 2012

I have a dream....

“Mit, mi go letto el to blog, però lesi lesi e lesi ma bisogna che te me disi cosa che ghemo da fare qua. Scrivame do righe cusì capiso cosa fare”. Mit è il mio soprannome, la frase è stata pronuncia ieri sera dal mio amico Mancio durante una serata tra amici. Ridendo il buon Mancio mi ha invece dato una grande idea, ovvero spiegare in parole semplici cosa si potrebbe fare per uscire da una crisi sanguinosa che sta strangolando tutti. In tutti i post precedenti avete trovato disamine tecniche, politiche, belle parole, tutto molto bello ma la verità è che leggendo ti resta quel senso: “E adesso che facciamo?” che Mancio ha ben spiegato con un sorriso dei suoi. Allora, il sottoscritto, vista la settimana di ferie e vagonate di ore di nulla mentale, si mette stasera dopo cena a scrivere l’indice di quello che secondo me andrebbe fatto. Il che non significa scrivere la verità, la Bibbia degli economisti o balle varie, ma dare una mia visione sicuramente limitata, ma creata sull’esperienza, sul vivere quotidiano e su tanto studio. E sento già la voce del Mancio: “Dai Mit, spiegame cossa che ghemo da fare!”. Detto fatto. Gli economisti la definiscono “domanda aggregata”, che traducendo significa “consumi” nè più nè meno. Questa è la crisi che stiano attraversando. Abbassamento dei consumi, riduzione della ricchezza privata, abbassamento degli stipendi. Il calo dei consumi però è solo un l’effetto della crisi e non la causa. La causa, anzi le cause sono tante e complesse, alcuni li trovate nel mio blog, molte altre richiedono studio preciso e instancabile. Posso però azzardare queste cause: firma del trattato di Maastricht, svendita dell’apparato pubblico da parte dei governi tecnici di centrosinistra (ma anche di centrodestra), l’avvento dell’euro, il trattato di Lisbona, il MES e infine il Fiscal Compact. Tanti non sanno cosa sono ma fondamentalmente tutti questi passaggi indicano solo una cosa: la perdita totale di sovranità monetaria, fiscale ed economica dei singoli stati. Faccio un esempio, nei libri di scuola ci spiegano che se l’economia è troppo lanciata bisogna tenerla a bada (quindi aumento delle tasse, dei tassi di interesse ecc.), e che se l’economia è depressa la si incentiva (diminuiscono le tasse, si taglia il costo del denaro, si fanno opere di pubblica utilità ecc). Ma questo lo fa uno Stato sovrano che può decidere come spendere i soldi che crea (oh li crea dal nulla). Ma uno Stato, anzi tutti gli Stati che hanno adottato l’euro non posso inventare moneta dal nulla ma la devono chiedere in prestito. Meccanismo: la BCE (Banca Centrale Europea) crea moneta dal nulla, la da alle banche commerciali (Unicredit per capirci). Lo Stato compra quindi i soldi da banche private, ecco tra l’altro spiegato lo spread. La BCE si fa pagare l’1% per dare moneta alle banche private, le banche private si fanno pagare diciamo il 5% per dare soldi allo Stato. Lo Stato paga il 6% di interesse. Lo spread è su questi livelli oggi. Meccanismo perverso, mentre prima uno Stato sovrano poteva decidere il livello di spesa (ovvero aveva il volante in mano e poteva si frenare che accelerare), ora non ha il volante (non può stampare moneta) e può solo frenare (austerità). Spero sia chiaro. Andiamo oltre: “Mit dime cosa che ghemo da fare”.
Mit risponde: 1. Studiare, divulgare la conoscenza economica, parlare in modo semplice in modo che tutti capiscano il dramma che sta avvenendo e da chi è voluto. 2. avere ben chiaro quali sono i nostri valori, obiettivi e progetti come comunità e come gruppo di persone 3. Smetterla di pensare di qualcuno prima o poi risolverà la questione. Non esistono supereroi, non esistono super tecnici o robe del genere. Siamo noi, siete voi che cambiate il mondo, come sempre è stato nella storia. 4. Uscire subito dall’euro anche se non previsto, semplicemente rifiutando i trattati 5. Una volta definiti applicare i progetti sapendo che tornando ad una moneta sovrano uno Stato non avrebbe limite di spesa (il debito pubblico è uno spauracchio, il Giappone ha il 250% di debito pubblico e nessuno gli rompe le scatole, la Spagna è attorno al 70% e rischia la bancarotta, come la spieghiamo sta roba cari economisti?)
Mi immagino già il Mancio: “Eh si Mit, a te ghè dito poco!!” Nessun dubbio che questi 5 punti siano insormontabili ora, nessun dubbio neppure che noi come generazione non riusciremo mai a vedere questi cambiamenti e che subiremo e vedremo drammi impensabili. Questo però è quello che ora vi posso dire ovvero: studiate, ascoltate, applicatevi su concetti economici semplici: cosa è la moneta, cosa è il debito, chi lo paga e a favore di chi, cosa è la finanza, come lavorano le banche, a cosa servono. Domande semplici, poi cominciate a pensare alla società in cui vorreste vivere. Sanità per tutti, asili accessibili a tutti a prezzi calmierati, stipendi che consentano di poter vivere con dignità, mangiare bene, fare le ferie e pagarsi il tempo libero? Fate una lista di cosa vorreste vedere, di come vorreste vivere. Allora con la conoscenza e gli obiettivi capirete da soli che l’euro ci sta massacrando, sta spegnendo sogni, sta uccidendo persone, sta creando drammi personali. Non ve lo posso veramente spiegare in un post ma i 5 punti che ho elencato sono la mia lista dei desideri per non vedere più al semaforo dell’aeroporto di Venezia un signore anziano elemosinare qualcosa senza una mano, con vestiti luridi e senza scarpe. Perché i sogni valgono e sono belli solo se li possiamo condividere.

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