mercoledì 27 febbraio 2013

Ore 16....(dedicato a Marta e al suo incredibile amore per la vita)

Ore 16.00 in casa Cogno-Tonin: “Kabubbiiiiiii, sono a casa!!!” Sento la Marta alzarsi dalla sedia dello studio per venirmi incontro, mi guarda e sembra abbia visto un fantasma: “Ma come, sei già a casa? A sta ora? Ma stai male? Ecco lo sapevo, ti hanno licenziato, vero?”. Rido, e rido di gusto: “Ahahahah, ma va laaaa, ti ricordi che ti avevo parlato che si stava ridiscutendo il contratto nazionale dei metalmeccanici?”. Lei annuisce ma aspetta chiarimenti: “Ecco, da oggi è in vigore il nuovo contratto che prevede un sacco di belle robe”. Mi guarda strano: “Si ecco meglio va, perché già siamo usciti dall’euro, tra poco avremo gli stipendi dimezzati, la benzina ci costerà 5 mila lire al litro, ti conviene darmi belle notizie”. Rido ancora ma mi accorgo che la sto irritando, allora torno serio e mi metto a spiegarle cosa sta succedendo: “guarda, il contratto nazionale è stato rivisto di brutto, ora le ore settimanali sono state ridotte a 30, lavoro 6 ore al giorno, dalle 9 alle 15.30 con mezz’ora di pausa pranzo che mi viene pagata dall’azienda interamente. Inoltre ho 3 giorni obbligatori di ferie al mese più altre 3 settimane in agosto e 1 a Natale. “Si ecco bravo, così non te lavori più praticamente”, interviene lei, aggiungendo: “Ma così già adesso abbiamo lo stipendio in lire, in più lavori meno e hai più ferie, come pensi che arriviamo a fine mese?”. “peta, pian che finisco di dirti tutto…allora le cose stanno così, il mio stipendio non è stato toccato e anzi è stata reintrodotta la scala mobile per adeguare gli stipendi all’inflazione che adesso è circa al 7%. E poi dai, il governo ha appena approvato la nuova finanziaria che prevede aliquota unica dell’iva al 4%, abolizione dei contributi previdenziali, riduzione di ¾ dell’Irpef e abolizione completa dell’Irap. Il mio stipendio è addirittura aumentato, e di parecchio. Meno tasse da pagare uguale più soldi in busta paga. E mica poco. E poi fico, senza l’iva al 20% possiamo acquistare a prezzi decisamente convenienti. Sai che fico, possiamo fare tutta la spesa al mercato biologico. Mangiamo sano, paghiamo poco e aiutiamo l’economia locale.” Marta non è convintissima e mi fa: “Si ma con gli stipendi dimezzati dalla svalutazione non stiamo mica tanto bene”. La tranquillizzo anche se mi tocca andare sul tecnico: “Vero, c’è stata un po’ di svalutazione ma non quella di cui parlano tutti, la svalutazione è stata del 12%. E in ogni caso la svalutazione riguarda i prezzi interni, quindi è vero che il mio stipendio in nuove lire vale un po’ meno, ma anche le merci e i servizi valgono un po’ meno, perché appunto la svalutazione riguarda i prezzi interni. Ci costerà un po’ di più fare le ferie all’estero, significa che per un paio di anni ci godremo le coste italiane. Non mi pare una tragedia” . “Va bè va bè, mi fido, quindi te mi vuoi dire che stiamo meglio adesso con la nuova lira anziché prima con l’euro?”. Taglio corto perché fuori c’è un bel sole primaverile e c’è l’orto da seguire: “Si, ti ricordi che 4 anni fa ti rompevo le scatole con tutte quelle robe economiche complicate e noiose? Ecco, il nuovo governo le ha applicate, e ora ci ritroviamo con più tempo libero, stipendi adeguati al tenore di vita, la disoccupazione è stata ridotta al 6% e si può ridurre ancora, la burocrazia la stanno sfoltendo ovunque visto che le tasse sono praticamente sparite, però dai, solo già le quattro e mezza e fuori c’è un bel sole, che dici andiamo a sistemare l’orto e poi ci facciamo un bel giro da qualche parte?”. La vedo già più convinta: “Si dai, che così facciamo aperitivo a Padova e chiamo un po’ di gente”. Andiamo giù in orto assieme: “Sistema la terra li, cava l’erba di la, daghe un fià de concime, sistema el spaventa passeri che qua e tortore zè come i leoni”. Un’oretta di lavoro all’aria aperta, con un bel sole, in contatto con la terra fa sempre bene. Vado in doccia, Marta intanto mi dice che controlla se le hanno versato lo stipendio. Non faccio nemmeno a tempo ad aprire l’acqua calda che la sento urlare: “Micheleeeeeeeeee, vien qua che te bato!”. Prendo l’accappatoio, mi vesto e già penso che avrò fatto qualche cazzata mostruosa sul pc o robe del genere. Mi affaccio alla porta dello studio e vedo Marta che mi guarda storto e punta il dito verso il video e mi fa: “E questi cosa cazzo sono?”. Mi avvicino, guardo meglio: “Eh bè, questi sono i nostri movimenti del conto”, risposta: “Si ho capito, ma cosa sono questi 2 milioni di nuove lire accreditati sul nostro conto?”. Guardo meglio: “Aaahhh, vedi che sono arrivati….è il nostro primo bonifico, l’avevano promesso e l’hanno fatto”. Marta sempre più perplessa: “Scusami, spiega cosa vuol dire”. La guardo e capisco da come mi guarda che devo avere una espressione da ebete: “è il nostro reddito di cittadinanza. Il nuovo governo ha messo una tassa dello 0,10% sulle transazioni finanziarie che va a pagare il reddito e siccome il reddito è uninominale, un milione a te e uno a me.” Marta sempre più sconcertata mi fa: “Vuoi dire che il governo ci paga solo perché siamo cittadini italiani?”. Accenno un sorriso: “Si, però ora vado in doccia che altrimenti facciamo tardi all’aperitivo eh”, “Si si ecco bravo che c’è già la gente che ci aspetta”. Saliamo in macchina e mi viene in mente che domani sarò in ferie: “Ah guarda che domani sono in ferie obbligatorie, pensavo di andare a fare una bella passeggiata in bici su per i colli al pomeriggio così poi abbiamo la sera libera per fare altro, che dici?”. Marta mi guarda con sorriso sarcastico: “Si ecco bravo, così lasci me da sola a pulire casa e te sempre in giro. Comunque per stavolta va bene, così alla sera facciamo cena con Mavry, la Silvia, la Sabri e poi non so chi altro”. È il 9 maggio 2017, l’Italia il 1° gennaio 2017 è uscita dall’euro dopo aver constatato che i vincoli del Fiscal Compact aveva ridotto l’economia italiana ad un cumulo di macerie. Dopo 2 mesi sono stati rivisti tutti i contratti nazionali, è stato attribuito ad ogni singolo cittadino un reddito, garantito da una tassa dello 0,10% sulle transazioni finanziarie. Il governo libero dall’austerità imposta dall’Europa, ha deciso di intraprendere un piano di lavori pubblici per sistemare infrastrutture, scuola, ospedali, strutture sportive. Il debito è stato rinegoziato, l’uscita dall’euro ha comportato una svalutazione reale del 12% compensata però dal taglio delle tasse e dalla possibilità di far ripartire l’economia con investimenti pubblici mirati Ci sono ancora un sacco di cose da sistemare, la gente deve ancora abituarsi a questo nuovo stile di vita, è ancora sospettosa e pensa non durerà. Ma la sensazione è che si viva più leggeri, con meno paure, si sorride di più, le piazze sono piene, c’è un sacco di gente in giro che si gode questo maggio soleggiato. Spero solo che questa volta la storia ci abbia veramente insegnato qualcosa. Ora scusate, ma ho un aperitivo con la morosa e credo faremo tardi, visto che domani sarò in ferie. Buona serata a tutti! P.S.: no, non sono impazzito, questa storia mi è servita per dimostrare che una via diversa è possibile. Per i più scettici, ecco il materiale che vi spiega come poter uscire dall’euro, ripristinare una democrazia e vivere con maggiore libertà esprimendo completamente il vostro potenziale:
- http://download.kataweb.it/micromega/austerita_1_3.pdf - http://www.boorp.com/libri_gratis_pdf/libro_un_milione_al_mese_a_tutti_in_pdf_gratis.php - http://memmt.info/site/ - http://www.ecn.org/andrea.fumagalli/10tesi.htm