sabato 3 marzo 2012

Le cicale e le formiche, chi sono in realtà?

Piccola premessa: Matteo, mio papà ed io siamo stati al Summit MMT a Rimini il 24-25-26, summit che ha spiegato le cause della crisi del debito sovrano in Europa e ha dato possibili (e fattibili aggiungo io) soluzioni. Pubblico con grande piacere il secondo articolo di Matteo Grandis sul tema. Sto giro si va di metafore, vi anticipo che l'articolo è di una chiarezza imbarazzante, della serie: "Nonna, te la spiego io la crisi." Buona lettura a tutti.



Tornato a casa dal Summit di Rimini avevo mille idee e mille cose da raccontare. Credetemi per me non è stato facile: in tre giorni i 5 economisti presenti (Kelton, Hudson, Parguez, Black e Auerback) hanno praticamente frantumato uno dopo l’altro i mattoni che in due anni e mezzo di Università avevo imparato sull’economia. E’ ancora troppo presto perché sia stato in grado di riordinare gli appunti e soprattutto le idee dentro la mia testa ma vi racconterò lo stesso una storia di cui ha parlato Marshall Auerback.
Avete tutti presente la storia che il greco Esopo raccontò, quella della formica operosa e della cicala dissoluta? Perfetto adesso pensate a come negli ultimi due anni sono stati descritti tutti i greci e noi italiani. Tutti i media (e non solo) hanno parlato della Grecia come quelli che hanno falsificato i bilanci dello Stato (che per completezza d’informazione, in questo sono stati aiutati da funzionari della Goldman Sachs) e dell’Italia come un popolo spendaccione. Quindi si è andata a delineare una visione della Grecia e Italia come cicale d’Europa contro la Germania, formica lavoratrice. I famosi pacchetti di salvataggio per la Grecia, hanno diffuso l’opinione che la zona Euro sia spaccata tra le formiche nordiche e le cicale del sud. Immaginate queste cicale meridionali che,con il cappello in mano, vanno a chiedere l’elemosina (pacchetti di salvataggio) alle riluttanti formiche del nord; quest’ultime le aiuteranno ma alle proprie condizioni, imponendoli dei cambiamenti drastici nel loro stile di vita. Tutti penserete che questo racconto calzi a pennello con la situazione europea di oggi, eppure queste storielle non fanno capire la vera realtà delle cose e nascondono una situazione che non è così ben frazionata tra nord e sud. Perché?
Semplice: le formiche e le cicale sono presenti sia in Grecia che in Germania, in Italia, in Portogallo e in Francia. Le formiche esistono all’interno di ogni Stato e quello che unisce tutte le formiche del nord e del sud è la difficoltà a sopravvivere in questo periodo e a lottare ogni giorno per un pezzo di pane!! Le cicale, quelle lì sì che stanno bene, desiderose di privatizzare sempre di più e di arricchirsi distribuendo le loro perdite alle formiche. Potete voi considerare cicale una coppia greca che lavora giorno e notte per fornire una vita dignitosa ai loro figli? I salari di questa famiglia sono bassi, i prezzi dei beni primari in aumento, i bambini chiedono quello che vedono alla TV per essere accettati dagli altri e le banche non concedono facilmente prestiti. Con la crisi le cose peggiorano, si trovano senza lavoro, le tasse aumentano, si trovano senza elettricità perché lo Stato cerca di spremere da loro più tasse attraverso la bolletta e questi si trovano davanti ai loro figli senza più dignità. Sono questi quelli che vengono dipinti i cattivi dell’Unione Europea!!
Adesso prendiamo una coppia tedesca: ipotizziamo che lavorino alla Volkswagen, il loro stipendio è basso, lottano sia prima che dopo la crisi per far quadrare il bilancio. La differenza è che il loro lavoro è sempre più produttivo e i tassi di profitto in Germania sono saliti e sono stati convertiti in surplus. Le famiglie tedesche assomigliano molto quindi a quelle greche, i benefici del loro lavoro produttivo non sono mai stati visti da loro, ma se li sono appropriati le cicale( i banchieri con l’obiettivo di massimizzare i guadagni facendo il minimo sforzo) che hanno, poi, guardato e assalito il sud per buoni affari, visto i rendimenti più elevati di quelli tedeschi.
Il duro lavoro delle formiche tedesche non si traduce in più benessere, ma in più fatica e meno potere d’acquisto e d’altro canto non capiscono perché i loro governi mandano aiuti ai paesi meridionali, che loro credono cicale. Perché lavoriamo sempre di più e stiamo peggio? Perché il nostro Governo manda aiuti alle cicale greche?
Ma anche le formiche greche sono ormai alla fame e indignate. Gli è stato detto che sono la causa di tutti i mali europei, che sono la morte della civiltà, eppure loro hanno la sola colpa di aver sempre lavorato finché gli è stato consentito. I salvataggi non gli hanno mai visti, in quanto i loro miliardi sono finiti nelle banche d’Europa, loro sì insolventi.
La conclusione è che l’euro e l’Unione monetaria non doveva svilupparsi così e sta portando ad un circolo vizioso dove le formiche rischiano di mangiarsi tra loro, mentre le cicale si dividono il bottino.

1 commento:

joker ha detto...

Hai toccato uno dei temi che mi sta a cuore, da cittadino "ignorante" di economia, ma che assiste quotidianamente a interminabili elenchi di notizie, articoli, approfondimenti, tutti angoscianti sulla situazione economica e sul futuro.
Tutti parlano di aumentare la "produttività" come uno dei mezzi possibili per l'uscita dalla crisi.
Io, comune mortale, intendo la produttività come capacità di produzione per unità di lavoro (per operaio)... ma in realtà non è così: l'hai detto bene prima, è la quantità di "profitto" per unità di prodotto (o forse per unità di investimento)... cioè: è quanto resta in tasca, netto, all'imprenditore per ogni prodotto realizzato! E allora traduco (per me stesso, non ho altre pretese): staremo meglio se faremo guadagnare di più l'imprenditore con la stessa produzione. E come si fa? bhè, con meno vincoli e controlli su ambiente, sicurezza sul lavoro etc. e soprattutto riducendo il costo del lavoro (dicono tutti), quindi pagando meno i lavoratori a parità di produzione.
Pensateci un attimo: secondo me è tutto quà il nocciolo per superare la crisi! Cerchiamo di decidere noi (tanto chi è al potere le idee le ha già chiare) cosa deve essere al centro dei nostri sforzi per il futuro: quanto guadagna l'imprenditore o che tipo di società vogliamo, cioè cosa deve essere al centro dei nostri sforzi: l'economia o la felicità?